Scusi lei sa cos’è un hangout?
Oddio, esattamente non saprei spiegare, risponde il mio vicino di viaggio. Dovrebbe essere una specie di incontro, di cose che si dicono…, ma in rete.
Pensavo di incontrare una totale ignoranza invece, seppure vagamente, i giovani percepiscono che l’hangout è una sorta di conferenza via web alla quale si può partecipare attivamente con un proprio intervento, o passivamente solo vedendo e ascoltando!
Importante è partecipare, approfittare dell’opportunità di incontrare per la prima volta o di reincontrare i propri amici di cammino in questo nostro grande pellegrinaggio virtuale nel mondo barnabitico.
Il nostro padre generale scriveva nell’ultimo numero di barn@bytes (l’informatico interno dei padri Barnabiti) a proposito del prossimo 5 luglio che «il settore giovanile da parte sua sta organizzando il SAMZ ON AIR, un collegamento che cercherà di unire i diversi settori giovanili che ci seguono nei nostri diversi ambienti sparsi per il mondo. Chi vuole può collegarsi offrendo il proprio contributo».
Non pochi sono i settori o i mondi giovanili che si rifanno al nostro Santo, non poco è il desiderio di poter condividere e accrescere la propria spiritualità.
L’hangout certamente è solo uno strumento che i moderni “marchingegni diabolici” (come mi piace chiamare la rete e tutto ciò che la veicola) ci mettono a disposizione per comunicare. Come quando si prende insieme un aperitivo o un caffè si può parlare del più e del meno ovvero di cose importanti, così un hangout può diventare un valido strumento che ci permette di sentirci vicini, di sperimentare la gioia della stessa fede, di consolidarci nella speranza. Se Paolo frequentava l’aeropago di Atene o delle altre città, noi paolini siamo chiamati a frequentare gli attuali aeropaghi non più tanto virtuali per vivere una dimensione della fede che ci è stata donata. Come Antonio Maria non ebbe paura di andare nelle piazze delle città del suo tempo, così anche noi suoi eredi non dobbiamo avere paura di cercare le nuove piazze dove i giovani si incontrano per aiutarli a uscire dal mero virtuale.
Come mi piace dire, di fronte a tanto individualismo che i giovani sperimentano, offrire strumenti e momenti di comunione è una missione.
Questo secondo samzonair non ha la pretesa di sostituirsi ai pastori locali o alla validità e ricchezza degli incontri personali o di diventare il nuovo strumento dello Spirito santo: no! Questo secondo samzonair (che segue quello dello scorso anno, più quelli della Provvidenza e di san Paolo) vuole solo aumentare la gioia di essere barnabiti, zaccariani o paolini che dir si voglia.
Ci sono cristiani che vivono una fede di sola Quaresima, senza la Pasqua, scrive papa Francesco: non abbandoniamo la gioia della nostra fede, coltiviamo la gioia del nostro essere insieme pur nella distanza e potremo ripartire più motivati nella nostra missione evangelizzatrice.
Ti aspettiamo sabato 5 luglio ore 4 pm di Roma sui nostri canali: giovanibarnabiti! samz!

Nello Spirito

pJgiannic

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