Scheda 4

L’attuale crisi trova le sue radici nel predominio tecnocratico attuale e nella concezione dell’uomo che da esso è derivato.

  1. «La tecnica esprime la tensione dell’animo umano verso il graduale superamento di certi condizionamenti materiali» (B XVI, CV, 69). La tecnoscienza, se bene orientata, è anche capace di produrre il bello. In tal modo, nel desiderio di bellezza dell’artefice e in chi quella bellezza contempla si compie il salto verso una certa pienezza propriamente umana (cf. 102ss).

Tuttavia non possiamo ignorare i pericoli nel gestire il potere del progresso (nelle sue dimensioni economica, tecnica, scientifica e sociale), normalmente in mano a poche oligarchie.

Si tende a cedere che «ogni acquisto di potenza sia semplicemente progresso, accrescimento di sicurezza, di utilità, di benessere, di forza vitale, di pienezza di valori» (R. Guardini), come se la realtà e il bene sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dell’economia. Il fatto è che «l’uomo moderno non è stato educato al retto uso della potenza» (Ib.) … ogni epoca tende a sviluppare una scarsa autocoscienza dei propri limiti… la libertà dell’uomo si ammala quando si consegna alle forze cieche dell’inconscio, dei bisogni immediati, dell’egoismo, della violenza brutale; … quando gli mancano un’etica solida, una cultura e una spiritualità che realmente gli diano un limite e lo contengano entro un lucido dominio di sé (105).

  1. Ma il problema fondamentale è la globalizzazione del paradigma tecnocratico. Se fino a ieri il progresso ha accompagnato la natura, oggi l’umanità ha assunto la tecnologia e il suo sviluppo insieme a un paradigma omogeneo e unidimensionale. Il problema non è la tecnologia in sé, bensì le conseguenze socioantropologiche che ne derivano. Certe scelte che sembrano puramente strumentali, in realtà sono scelte attinenti al tipo di vita sociale che si intende sviluppare. In questo modo la capacità di decisione, la libertà più autentica e lo spazio per la creatività alternativa degli individui sono ridotte. Siamo di fronte «a un dominio nel senso stretto della parola» (R. Guardini) (cr. 106ss).

«Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale (la finanza soffoca l’economia reale) e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale» (109). La massimizzazione del profitto non è sufficiente. Il mercato da solo non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale (B XVI, CV 35).

«La specializzazione della tecnologia non permette uno sguardo d’insieme e i problemi, specialmente dei più poveri, non si possono risolvere senza tenere conto delle diverse aree del sapere, comprese la filosofia e l’etica sociale… nella realtà concreta che ci interpella, appaiono diversi sintomi che mostrano l’errore, come il degrado ambientale, l’ansia, la perdita del senso della vita e del vivere insieme. Si dimostra così ancora una volta che la “realtà è superiore all’idea” (EG 231)» (110).

Il problema ecologico non è semplicemente una questione di rimedi tecnici, bensì di una nuova cultura ecologica: un pensiero, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità… L’umanità oggi si è modificata profondamente e l’accumularsi di continue novità consacra una fugacità che ci trascina in superficie verso un’unica direzione. Diventa difficile fermarci per recuperare le profondità della vita… Nessuno vuole tornare alle caverne, ma bisogna rallentare la marcia, guardare ai segni di liberazione di questo paradigma tecnocratico e la tempo stesso recuperare i valori e i grandi fini distrutti da una sfrenatezza megalomane (cf. 111-114).

Domande:

Cos’è per te la tecnologia?

Quale idea hai di “bello”, perché papa Francesco parla di bello?

Il problema della gestione del potere non è un problema solo da film, è un problema che tocca tutti noi: cosa ne pensi?

Il problema ecologico non è solo un problema di inquinamento, è un problema di spiritualità formata da un’etica solida e una cultura che realmente ci educhi al senso del limite, del dominio di sé per il bene comune.

Quale stile di vita potresti cominciare a vivere?

Quali punti di riferimento per costruire un rinnovato stile di vita?

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