«I cristiani dicono di attendere il Signore, e lo aspettano come si aspetta il tram!» scriveva Ignazio Silone!.

C’è un modo distratto e un modo preoccupato per attendere il tram!.

È distratto quando si vive questo tempo come qualsiasi altro, come una delle tante pubblicità che colpiscono i nostri sensi; quante volte abbiamo una fede spot tra tanti spot?

È modo preoccupato, che si prende carico, quando vuole arrivare alla meta, considera i modi per raggiungerla, è già nella gioia per quanto accadrà.

+ Con quale atteggiamento vogliamo attendere il “Signore che viene”?

+ Ma vogliamo attenderlo o pensiamo che il tempo sia scaduto o questa storia riguardi il passato?

Essere consapevoli di ciò è già il primo passo per attendere “il Signore che viene”.

+ Ma il Signore viene?

Certo che viene, perché è venuto, perché verrà.

È venuto ogni volta che è accaduto il bene (non solo 2000 anni fa a Betlemme);

viene ogni volta che accade il bene;

verrà quando si rivelerà il bene nella sua totalità, nella pienezza della misericordia di Dio.

Qualcuno potrebbe voler sapere cos’è il bene, ma prima credo sia meglio chiedersi come attendiamo, vigiliamo “il Signore che viene”!.

+ Si attende “il Signore che viene” con la preghiera.

Pregare incessantemente dicendo : “Vieni Signore Gesù”, significa gridare al cielo invocando da lui ciò che non ci possiamo dare da noi quaggiù. Significa riconoscere che ogni essere umano è abitato da un desiderio così profondo che la terra non può saziare.

Pregare leggendo con sincerità di cuore il Vangelo, anche un versetto al giorno, che come la fiamma di una candela possa illuminare il nostro andare, cambiare i nostri modi di pensare per trovare le risposte giuste.

Pregare trovando spazio per il Silenzio: come un bimbo richiede 9 mesi di silenzio per nascere, così Gesù per nascere in noi ha bisogno di silenzio.

+ Una preghiera così vissuta e celebrata è un bene, è il bene!

È il bene di cui abbiamo bisogno per crescere, è il bene di cui ha bisogno il mondo per crescere. Una preghiera così celebrata crea un’energia positiva non solo per me, ma per tutti. Certo è una preghiera invisibile, agli occhi degli uomini, ma non di Dio che provvede a spargerla nell’universo.

Vieni Signore Gesù è la preghiera di chi ha l’umiltà di ammettere che non solo non ci si può dare tutto, ma che l’essenziale che ci fa vivere lo riceviamo, certi che l’unica salvezza è la vita di un altro, di un Altro. Sappiamo che il passato non ce l’ha data, comprendiamo che il presente ne è del tutto incapace, allora la attendiamo nel futuro e, invocandolo, la attraiamo a noi. “Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi molto prima che accada” (R. M. Rilke, Lettere a un giovane poeta, 12 agosto 1904).

Dipende da noi attendere il Signore come alla fermata del tram o stare alla fermata insieme a Gesù perché il futuro possa farsi storia in noi per il bene degli uomini che Dio ama.

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