Ogni giorno abbiamo la possibilità di imparare qualcosa di nuovo dalle tante esperienze che ci accadono; tuttavia, tornata per il secondo anno dal pellegrinaggio a Lourdes, posso affermare di non aver mai vissuto delle emozioni così intense e profonde come in questi giorni. Raccontare quanto provato in questa meravigliosa esperienza per il mio cuore, per la mia vita non trova mai le parole giuste e sufficienti.

Penso che Lourdes sia veramente un posto speciale, dove si respira un’atmosfera indescrivibile, piena di pace e amore, dove anche il più piccolo gesto: un sorriso, un abbraccio, una parola gentile arrivano a toccare direttamente il cuore di chi ti circonda.

Sette giorni vissuti con altri, non pensando a se stessi, ma offrendo a chi ci sta accanto il nostro tempo e le nostre energie. Ho capito come, in realtà, è solo donando ciò che si ha agli altri che si riceve qualcosa di più grande e importante. In questi giorni, ogni volta che qualcuno mi ringraziava anche per il più piccolo servizio o per una semplice chiacchierata, riflettevo su come avrei dovuto io ringraziare gli altri, perché da ogni incontro, scambio, condivisione ho imparato qualcosa che custodirò nel cuore per tutta la mia vita. Infatti, in ogni incontro, in ogni gesto e anche nella sofferenza c’è tanto amore per cui ho imparato che la cosa più importante è saper aprire il proprio cuore agli altri per poter dare e ricevere.

Prima di partire per Lourdes la prima volta ricordo, inizialmente un po’ di timore; essendo io solitamente una ragazza un po’ timida, avevo paura di non riuscire a essere di aiuto. Tuttavia, ho poi subito capito come nel momento in cui si è davanti a persone disposte ad aprirti il loro cuore, spontaneamente, anche tu riesci ad aprirti agli altri. Infatti, l’amore vince ogni barriera e penso che un miracolo si compia a Lourdes ogni giorno: vedere migliaia di persone, provenienti da tutto il mondo, condividere insieme la stessa esperienza, pronte a tendere le proprie mani per poter aiutare ed essere aiutati, credo che sia un grande miracolo d’amore.

Ho imparato che nella vita non si è mai soli e che il Signore non ci abbandona mai. Egli ci sta sempre accanto, incontrabile nel prossimo che ci tende le sue mani, perché la cosa più bella è poter incontrare gli altri e offrire loro il nostro amore. Dalla grotta la Madonnina osserva ognuno di noi, legge nei nostri cuori, ci affida alle persone capaci di sostenerci e non ci lascia mai da soli.

Molte volte, ci lamentiamo per anche i più piccoli problemi e non ci rendiamo conto delle grandi fortune che abbiamo ricevuto, ma che spesso diamo per scontate. Vedere come anche chi è nella sofferenza ha sempre la forza di sorridere e donare amore, mi ha fatto capire che nella vita bisogna essere sempre gioiosi e bisogna saper accettare tutto quello che ci capita: sia le cose belle che quelle più tristi, perché ci sarà sempre qualcuno che camminerà al nostro fianco, con cui condividere gioie e dolori.

Una delle cose che mi ha colpito di più, è stato vedere come un semplice sorriso fosse in grado di donare felicità e amore; un sorriso e uno sguardo possono comunicare a chi ci circonda molto di più di quanto possano fare mille parole, come una luce accesa nella notte, capace di ridare speranza.

Durante la processione del flambeaux, ognuno è diventa portatore di luce con la sua candela: quante lacrime per la gioia, perché ho capito che il nostro compito è quello di portare luce, speranza, felicità e gioia nella vita di chi ci sta accanto.

Chi ringraziare per tutto ciò?

Le dame, i barellieri, l’organizzazione dell’Unitalsi e la mia Scuola per avermi dato l’opportunità di vivere quest’esperienza unica, infatti è anche grazie all’esempio e all’amore di chi mi è stato vicino e mi ha guidato in questi giorni, che ho potuto vivere così profondamente questa settimana a Lourdes.

Francesca Carloni IV sc. Ist. Zaccaria Milano