Dalla confusione a Pentecoste

Sappiamo che la creazione geme e soffre le doglie del parto, sappiamo che siamo deboli e viviamo in un ulteriore momento di confusione: 100 anni fa la 1 guerra mondiale, oggi ancora guerre che pervadono il mondo; l’identificazione del matrimonio tra uomo e donna con l’unione tra persone del medesimo sesso; la corruzione che delapida e inquina le nostre terre; l’uomo che anche nel suo piccolo vuole raggiungere il cielo da solo.
Che fare? Prendere la spada e … ovvero chiudersi nella proprio microcosmo e …
Lasciamoci guidare dal dono di Dio: lo Spirito santo, il Paraclito, il Consolatore, l’Amore del Padre e del Figlio, il Cuore del nostro cuore!
Quanto accade oggi è il frutto dell’esserci troppo dimenticati di invocare lo Spirito santo. È lo Spirito santo colui che ci permette di comprendere come essere uomini, donne, cristiani.
L’alito di Dio, che Gesù soffierà sui discepoli dopo la sua resurrezione, la vita stessa di Dio che è la vita di Gesù, sarà vita nei discepoli e li abiliterà a essere suoi testimoni. Avverrà così una sinergia tra la testimonianza dello Spirito e quella del discepolo riguardo a Cristo: anche quando gli uomini sentiranno estranei i cristiani, anche nelle persecuzioni e nelle ostilità subite da parte del mondo, nella potenza dello Spirito i cristiani continueranno a rendere testimonianza a Gesù. Questa è la funzione decisiva dello Spirito santo che, come fu “compagno inseparabile di Gesù” (Basilio di Cesarea), dopo che Gesù lo ha inviato dalla sua gloria presso il Padre, è il compagno inseparabile di ogni cristiano.
Non le armi, ma la testimonianza è la difesa e la vittoria del cristiano.
Celebrare la Pentecoste significa imparare a testimoniare Gesù, portare il frutto dello Spirito.
Oggi la chiesa beatifica Oscar Arnulfo Romero, vescovo di El Salvador ucciso dai militari il 24 marzo 1984 solo perché viveva dello Spirito, testimoniava il Vangelo: la sua intercessione, come quella di tutti i cristiani che nonostante la persecuzione continuano a testimoniare il Vangelo, ci aiuti a portare frutto, ci aiuti a far fiorire i deserti dell’esistenza: questa è Pentecoste! Infatti la Pentecoste non è un evento che comincia e termina 50 giorni dopo la Pasqua di 2000 anni fa: la Pentecoste è continuamente un dono dello Spirito per conoscere meglio Gesù e per annunziarlo sempre e ovunque.
Ma come fare per vivere, per godere dello Spirito?
Semplice, mi diceva una vecchietta che non sapeva nemmeno parlare italiano, basta dire continuamente, tra un’attività e l’altra: Vieni Spirito santo!