Scegliere con SAMZ

Imparare a scegliere con SAMZ

Cari amici di SAMZ,
in occasione del prossimo 5 luglio ecco una traccia di riflessione e preghiera per celebrare bene la festa del nostro SAMZ; potete usarla personalmente, in gruppo o come traccia personale. Tanti auguri a tutti noi.

Ingresso:
Tutti: segno della Croce (con molta calma)
Tutti: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito santo.
Tutti: Sant’Antonio Maria prega con noi e per noi.
Lettore: Dalla 1 lettera ai Corinzi (2,1-5)
«Non vi ho annunziato la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io non ritenni di non sapere altro se non Gesù Cristo e questi crocefisso. Io venni in mezzo a voi con debolezza; e la mia parola e il mio messaggio non si basarano su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza».
Guida 1: Per un buon SAMZday basta solo un incontro tra amici, una preghiera, una torta?
Guida 2: Celebrare un santo significa prima di tutto chiederci cosa avrebbe fatto lui se fosse vissuto oggi.
Guida 1: Ai suoi tempi la società aveva dei problemi, specialmente la Chiesa. Oggi la nostra è una società con molti complessi problemi amplificati dalla globalizzazione attuale. La Chiesa fortunatamente sta un po’ meglio.
Guida 2: Penso al problema di:
– gruppi giovanili senza pastore barnabita,
– giovani che cercano e non trovano,
– una politica che è impazzita,
– un individualismo che anche se legato ad amici o piccole associazioni resta ombelicocentrato,
– dei problemi reali che vengono nascosti da problemi ingranditi,
– tutti i cosiddetti populismi o forse meglio parlare di sovranismi,
– faticare a trovare delle soluzioni.

Guida 1: Dei figlioli e piante di Paolo, come SAMZ ama chiamare i discepoli del Vangelo, quale atteggiamento, abitudine, testimonianza sono chiamati a vivere oggi?
Guida 2: SAMZ era un uomo di preghiera concreta (correte verso Dio e verso il prossimo; eleva frequentemente la tua mente a Dio per meglio vivere il tuo lavoro quotidiano…).
Guida 1: SAMZ era consapevole del bisogno di una riforma per la Chiesa e per la Società (tanto che verrà cacciato da Venezia perché disturbava e trascinava i giovani rampolli delle famiglie nobiliari), ma per fare tutto ciò guardava prima di tutto dentro la propria coscienza, a se stesso.
Guida 2: Riformare se stesso per riformare gli altri.
Mentre normalmente la nostra società propone che siano gli altri a riformarsi perché io possa stare bene!
Guida 1: C’è una abitudine a incolpare gli altri dei nostri mali che non è ammissibile per un figliolo e pianta di Paolo! Questo non significa che alcuni mali siano assolutamente esterni, penso alla illegalità o le dittature, ma non tutti i mali.
Guida 2: Leggiamo una intervista di Liliana Segre (deportata dai Nazisti, oggi senatrice)
«Quando sono stata espulsa dalla scuola [causa le leggi razziali in Italia] … papà chiamò la maestra: venga, per favore, venga… La aspettavo affettuosa, invece è stata pochissimo e ha detto: “Ma io cosa c’entro, io? Non le ho fatte mica io le leggi razziali”. Poi mi ha abbracciata, se ne è andata e non l’ho mai più vista né sentita. Non era “cattiva”, era una persona qualunque. Era la banalità del grande male che mi ha fatto…
Poi ricordo quando mi vedevano “diversa” e gli indifferenti. I violenti mi hanno tolto tanto, ma gli indifferenti sono stati la massa che non ha visto, che non ha voluto vedere, che ha voltato la faccia. Gli “io non so”, i “io non c’’ero” e i “non è colpa mia”.
È una malattia che abbiamo anche adesso. Anzi adesso è più colpevole. Allora non essere indifferenti era una scelta pericolosa contro una dittatura, per questo onoro tantissimo gli antifascismi o gli “Imi”… Oggi, che non c’è scelta da fare, in democrazia, essere indifferenti è più grave.»
Guida 1: Il male, abbiamo bisogno di purificarci dal male e di purificare la nostra società, a questo punto diciamo insieme:
Signore pietà, Cristo Pietà, Spirito santo pietà, Santa trinità pietà.
(un’invocazione a testa per 77 volte)
Guida 2: Diceva qualche giorno fa papa Francesco:
«La santità non riguarda solo lo spirito, per andare verso i fratelli, e le mani, per condividere con loro. Le Beatitudini evangeliche insegnino a noi e al nostro mondo a non diffidare o lasciare in balìa delle onde chi lascia la sua terra affamato di pane e di giustizia; ci portino a non vivere del superfluo, a spenderci per la promozione di tutti, a chinarci con compassione sui più deboli. Senza la comoda illusione che, dalla ricca tavola di pochi, possa “piovere” automaticamente il benessere per tutti».
Guida 1: C’è una complessità dei problemi quotidiani italiani e mondiali che mette in gioco non poco la fede cristiana oggi più di ieri. SAMZ non ama una fede muta, ma una fede che parla, che denuncia, che opera il bene.
Guida 2: SAMZ non dice il parlare delle candele o dei canti, ma anche di un pensare. Giovani di buone famiglie, di cultura (a Milano, Lodi, Vicenza, Padova, Venezia) lo seguivano non perché esaltati ma attirati da una fede che sa pregare pensando e pensare pregando.
Guida 2: Celebriamo un 5 luglio fermandoci a pregare pensando le dinamiche reali della nostra società, a pensare pregando per una soluzione di queste dinamiche.
Sia il pensare, sia il pregare implicano uno strumento e un obiettivo: il discernimento e la beatitudine (una vita beata non riguarda solo il Paradiso ma già la vita in terra).
Guida 1: Il discernimento, che SAMZ chiama discrezione, e la vita beata che possiamo in questo contesto chiamare bene comune. In questa nostra società complessa abbiamo molto bisogno di recuperare il discernimento per costruire il bene comune.
Guida 2: Il Bene comune è la realizzazione di quell’insieme di condizioni strutturali della convivenza che permettano a ogni cittadino la più ampia possibile esplicazione delle proprie qualità e attività umane, lo sviluppo integrale della propria persona (Giovanni XXIII e Gaudium et Spes).
Guida 1: Una realizzazione che non riguarda solo me e/o il mio gruppo, ma la società, anche quanti bussano alle nostre porte di qualsiasi genere.

Guida 2: Oggi più che di bene comune soffermiamoci sul discernimento/discrezione; SAMZ non aveva i nostri problemi sociali ma dalle sue parole, dalla Bibbia che leggeva possiamo trarne delle indicazioni per imparare a discernere.
Guida 1: La discrezione/discernimento non richiede (citiamo san Paolo) sublimità di parola o di sapienza, ma Gesù Cristo e questi crocefisso. La debolezza della Croce e non i discorsi persuasivi, ma la manifestazione dello Spirito e della sua potenza.
Guida 2: Sembra di sentire tanti nostri politici di oggi, che non hanno imparato nulla dai De Gasperi, Adenauer o Schumann!
Guida 1: SAMZ parla più volte di discrezione / discernimento come virtù proprio di chi deve formare delle persone, parafrasando:
«Invano si tratta di dover riformare i costumi, se non vi è presente la Divina Grazia, la quale poi ha promesso di essere con noi fino alla fine del mondo… E bisogna che il Riformatore sia prudente, da essere pieno di occhi davanti e di dietro» (Cost. 17, capitolo dei segni e della rovina dei costumi), che sia pieno di Discrezione pratica (Cost 12, formazione dei Novizi).
Guida 2:, Anche molti di noi sono chiamati a formare la storia di oggi per domani, per cui dobbiamo chiedere con forza a Dio questa virtù della discrezione. Specialmente nei momenti di aridità che stiamo vivendo oggi. Se vogliamo costruire un mondo migliore dobbiamo coltivare il discernimento. La discrezione è assolutamente importante quando si devono fare scelte difficili.
Guida 1: Il discernimento infatti è la facoltà interiore con cui cogliamo le mozioni dello Spirito santo in ordine al perfetto adempimento della volontà di Dio nei nostri confronti. Esso implica una chiara determinazione tra spirito divino, spirito umano e spirito demoniaco.
Guida 2: Come viviamo il nostro rapporto con Dio, il nostro pregare e confabulare con Lui sulla Croce? Come facciamo entrare Dio in noi? Non sono le tante preghiere che fanno il cristiano, ma un rapporto franco con Dio, come Lui lo ha con noi! Non la tiepidezza, ma il fervore.
Guida 1: Il discernimento non serve per avere tante persone che la pensano allo stesso modo, ma molte persone che sanno scegliere il bene di ognuno per il bene di tutti? Crediamo che oggi molti abbiamo il bene in sé? Credo io di avere tanto o poco bene in me?
Guida 2: Le ferite degli odi, delle guerre, che l’Europa aveva sanato, dopo 75 anni si stanno riaprendo. Abbiamo bisogno di capire come ripiantare il seme del bene per noi, ma specialmente per le nuove generazioni.
Guida 1: Il male delle divisioni, dei muri, delle porte (non solo o tanto dei porti) chiusi lascerà un segno di cui oggi non vogliamo renderci conto; ma il figliolo e pianta di Paolo sa che il bene delle beatitudini ha il sopravvento, perché noi crediamo in un Cristo risorto, non solo morto!
Guida 2: È necessario fermarsi a discernere a ragionare sulle cose e sul da farsi per far emergere la potenza dello Spirito santo.
Guida 1: Mi fermo qui, non voglio aggiungere altro perché capisco che per “lettera” non è semplice, però vi invito a farvi e fare qualche domanda, magari a inviarmela con delle risposte.
Guida 2: Concludiamo con il Padre Nostro.
Guida 1: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

Giovani dello Zaccaria – Milano

P. Ambrogio M. Valzasina, rettore dell’Istituto Zaccaria di Milano, in occasione del 25 anniversario di ordinazione sacerdotale gli abbiamo posto alcune domande sui giovani con i quali da sempre lavora. Per la gioia dei nostri lettori ne è risultato un breve e simpatico botta e risposta che con poche righe ci aiuta a continuare il nostro cammino di riflessione in preparazione al Sinodo dei Giovani.

  1. In tempi di selfie e instagram, la prima fotografia che faresti dei giovani con cui lavori?

Un selfie che esprima comunione e condivisione di cammino espressione di gioia.

  1. Il tuo continuo “lavoro” con i giovani, cosa ti ricorda della tua gioventù, in positivo e in negativo?

La vita può essere affrontata come obbligo che si fa impegno nella responsabilità, o, in negativo, il richiamo della chiusura nel privato:

  1. Cosa scopri o “riscopri” nel tuo “lavoro” quotidiano?

Le sorprese di una vita aperta al futuro.

  1. C’è una lontananza ormai confermata dei giovani dalla fede, dalla religione che ne consegue: perché?

Siamo noi che siamo lontani dai giovani. Se sei vicino tutto può accadere.

  1. Il lavorare con persone abbienti rende più facile o difficile la trasmissione di valori cristiani?

Tutto dipende dall’aria che facciamo respirare ai giovani che siamo chiamati a crescere. Se l’aria è buona per essi diventa più facile assumere ed elaborare i valori cristiani.

  1. Quale tratto zaccariano vivi o meglio trasmetti nel tuo servizio ai giovani?

Crescere di virtù in virtù; scoprire il proprio lato debole e/o vizio capitano 

  1. Siamo in vista del Capitolo Generale dei PP. Barnabiti e del Sinodo dei Vescovi sui Giovani: quale consiglio offriresti?

Non penso che il mio consiglio possa servire al discernimento. Siamo umili servitori nella vigna del Signore.