Pedalando, pedalando

Allora, innanzitutto la mia passione al ciclismo è iniziata grazie a mio padre che ha corso per molti anni ad alto livello. E inoltre perché per me la bici è una via di sfogo. Faccio ciclismo agonistico da poco più di un anno. Prima la bici per me era un divertimento mentre adesso è un impegno. Sicuramente 5/6 allenamenti alla settimana con gara la domenica si sentono, è un impegno che richiede sacrifici però io non ne sento il peso perché è un’attività che mi piace fare con passione. Sicuramente ciò che mi scoccia di più è non mangiare quello che voglio. Ovviamente ogni tanto posso fare uno strappo alla regola, però cerco di farlo il meno possibile perché io voglio essere forte nel mio sport e non lasciare nulla al caso.
Quando faccio fatica con i 200 bpm al minuto (battiti del cuore per minuto) non mi fermo, vado avanti e cerco di dare sempre il massimo per non avere rimpianti nel futuro.
Mentre mi alleno, sinceramente, non penso a tante cose. Cerco di restare il più concentrato possibile nel mio allenamento giornaliero. Sicuramente prima che iniziassi a fare questo sport a livello agonistico mentre uscivo in bici pensavo a di tutto un po’ senza stare attento all’allenamento ecc…
Speranze? Spero che un giorno tutti questi sacrifici siano ripagati magari da una vittoria in una gara perché, modestamente, me lo meriterei considerato l’impegno che sto dedicando a questo sport.
Se il ciclismo fosse una materia scolastica avrei 10 ne sono più che certo e se io mettessi l’impegno che metto nel ciclismo nella scuola avrei tutti 8!
Per finire voglio dire che il ciclismo è uno sport che richiede anche grande coraggio (ci vuole tanto coraggio per stare in gruppo a velocità elevate come 50kmh) e la paura va eliminata se no è meglio cambiare sport. Per esempio l’anno scorso mi sono rotto una costola per una brutta caduta a 60kmh in volata, ma più ripenso a quel momento e più sono determinato. Una cosa che mi ha insegnato il ciclismo è che quando si cade ci si rialza subito senza esitare. Subito dopo la caduta a 60kmh io mi sono alzato e ho finito la gara perché volevo finirla assolutamente.

Gregorio C., 3LES, SLuigi – Bologna

Difendiamo la legge del mare

Riprendiamo da La Repubblica e pubblichiamo l’appello al presidente del Consiglio Mario Draghi da parte delle Ong del soccorso in mare.

Gentile presidente Mario Draghi,
dopo l’ennesima tragedia occorsa nel Mediterraneo giovedì scorso, crediamo indispensabile chiederle un incontro urgente.
Ogni volta che si ripete un naufragio speriamo che sia l’ultimo. Anche la tragedia di questi giorni poteva molto probabilmente essere evitata.
Nelle oltre 24 ore trascorse tra la prima segnalazione di Alarm Phone e il consumarsi della tragedia, la Ocean Viking ha atteso un intervento delle autorità marittime che coordinasse le operazioni, ma nonostante le autorità italiane, libiche e maltesi fossero tenute costantemente informate, questo coordinamento non c’è stato, o almeno non ha coinvolto l’unica nave di soccorso presente in quel momento. Che questa mancanza sia stata fatale è sotto gli occhi di tutti: oltre cento persone hanno perso la vita.
Questa, presidente, è la realtà del Mediterraneo. Dal 2014, più di 20.000 uomini, donne e bambini sono morti o scomparsi nel Mediterraneo centrale, che conferma il suo triste primato di rotta migratoria più letale al mondo. Nessuno degli accordi e provvedimenti adottati dagli Stati, dopo la fine dell’operazione Mare Nostrum, è mai riuscito a far diminuire il tasso di mortalità. Da allora le Ong hanno cercato di colmare il vuoto lasciato dagli Stati, ma in assenza di un coordinamento centralizzato, tempestivo e coerente di ricerca e soccorso, tragedie come quelle di giovedì scorso sono le conseguenze da portare collettivamente sulla coscienza.
Per alcuni anni, l’intervento delle navi di soccorso civile è stato accolto con riconoscenza dalle autorità italiane ed europee, con le quali abbiamo collaborato in modo continuativo ed efficace per ridurre la mortalità nel Mediterraneo. Poi le cose sono cambiate: i governi hanno ritirato le loro navi e cessato di coordinare i soccorsi. Le persone, invece che essere soccorse e condotte in un porto sicuro, come vorrebbe la normativa marittima internazionale, hanno iniziato ad essere riportate dalle autorità libiche in Libia, dove sono vittime di detenzioni arbitrarie, violenze e abusi di ogni genere ampiamente documentati. Contestualmente, le Ong sono diventate oggetto di una feroce campagna di delegittimizzazione e criminalizzazione.
Come ribadito dalla stessa Commissaria europea Von der Leyen, “il soccorso in mare non è un optional”, bensì un preciso obbligo degli Stati, un obbligo giuridico, quindi, oltre che morale. Come Ong siamo in mare a colmare un vuoto, ma saremmo pronte a farci da parte se l’Europa istituisse un efficace meccanismo istituzionale e coordinato di ricerca e soccorso che abbia come scopo primario quello di soccorrere persone in mare.
Signor presidente, le chiediamo un incontro in cui discutere quali iniziative concrete possano essere assunte dal suo governo, coinvolgendo l’Europa, per garantire interventi coordinati e tempestivi di soccorso, affinché salvare vite umane torni ad essere una priorità e inaccettabili tragedie come i naufragi di questi giorni non si ripetano mai più.

Alarm Phone, Emergency, Medici Senza Frontiere, Mediterranea, Open Arms, ResQ-People saving People, Sea Watch, Sos Mediterranee

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/04/26/news/migranti_l_appello_delle_ong_a_draghi_difendiamo_la_legge_del_mare_-298042492/

Think and think

I agree that teenagers think and think well as Psychology explains, a miracle of adolescent development as tweens and teens begin thinking abstractly, their imaginations go wild and they pose lots of not so easy to answer questions. It is a time when many young people reflect on large spiritual questions and seek ultimate truths.
Even though those people think(teenagers) they think of things which are not constructive to spiritual life where most of the time they ask themselves some questions such as I think I can be pretty or hot when I try hard, enough, I am not very trusting of boys and they try to spend too much time trying to perfect their image with materials rather than perfecting their personality.
Nowadays, it is possible to think but people most of the time they think of their priorities but surprisingly, teenagers likely to have bad priorities where they spend too much scrolling through social media, editing photos and videos, etc. rather than doing work that can help them or participating in the prayer groups and other spiritual related activities and they are always confident in whatever activities they do whether sin related activities or non-sin related activities.
According to the gospel of John, as Jesus asked Andrea where he lives, and as they explained that living is not only living in houses, I agree that I live in God and Jesus Christ as son of God through praying and repenting sins and participating in different prayer groups that can help me to live closely with the Almighty God.
Teenagers think critically and broadly, but due to the questions that they meet and challenges they face they live in this life of the earth according to their priorities where most of the time they choose bad priorities such as spending too much time scrolling through social media , involving in different devil activities and sins related activities but not all, because for example, I live in this earth but because of my values and objectives based on Christian values that I have , I try to live in intimate love with almighty God through participating in different church related activities that unite me with God.
May God bless those who are interested in reading my views.
Written by ABAYISENGA Destin, Muhura – Rwanda

Ability to think

I can say people of nowadays still have ability to think because innovation has been increasing, like in education, health, business. But due to social media there is loss of concentration increase stress and high increase of depression especially in young people, a lot of youth’s thoughts are caged in it. Most of us, apart from education issues and responsibilities, youth think about what’s going on earth.
Even if we are facing those problems we still have ability think but problems might make us think or not as depending on kind of problems we have, we have different problems in this world: many are suffering from diseases and poverty as well so these problems affect our ways of thinking. So even if we have those problems we still think for example this pandemic COVID 19 made people think about saving, about their future in general.
I can say we are also worried about future, thinking about employments and sustainability of life but also in case of innovation and creativity I think our minds are being weak. We are thinking about problems more than solutions and we’re feeling too little.
My foundation is in God, in Jesus Christ, and myself am busy preparing my future. As youth I have to change the way am living nowadays and as there is rapid development of technology and improvement of standard of living also has to be improved.
Many people do write many stories about youth because many youth or teenagers live in life of sins but not all due to different factors such as level of education, living conditions, heredity and other environmental related factors. But as saint Paul said, we try to do our best to live sins, but due to the power of devil we fall in sins. For me and my friends, we live in mercy with Jesus Chris especially through prayer and being together with God through participating in different prayer groups like sing group.

Done by NAHIMANA Emmanuel – Muhura – Rwanda

PARLI LEI DELLA PASQUA

Padre parli lei della Pasqua che ne sa sicuramente di più di noi.
Ragionandoci però non so quanto ne sappia veramente della Pasqua, però so che molti, troppi,
sanno troppo poco della Pasqua!
Certo la Pasqua non è cosa da sapere, ma incontro da vivere e quindi comprendere.
Da vivere nella sua assurdità e da comprendere nella sua bellezza: è il capolavoro di Dio.
E chi è la Pasqua? Forse solo un Dio che ci dice qualcosa o forse quei giovani che venerdì
scorso hanno organizzato e pregato la Via della Croce?
Giovani che hanno abbandonato per un po’ smartphone e divano?
Ma questi nostri giovani hanno, diciamo, capito quanto stavano facendo?
Certo non sono sciocchi, ma entrare nel mistero di questa Via della Croce per arrivare alla
Pasqua è sempre complesso.
Chissà se questi nostri giovani abbiano pensato, nel muoversi, nel pregare, nel cadere, nel
leggere, che 2000 anni fa dei giovani come loro, un gruppo di 12 uomini e qualche donna non
capiva nulla di quelle scene tra Gerusalemme e il monte Calvario.
Sì, perché quei 12 e le donne con loro avranno bisogno di tempo per comprendere, avranno
bisogno della Pentecoste per capire quella strada percorsa da un uomo sotto la Croce fino a un
sepolcro spalancato.
Questi giovani avranno pensato che forse nemmeno Gesù comprendeva perché dover
percorrere quella strada tra una folla per lo più distratta, solo curiosa. Perché doveva morire a
causa del male, del peccato degli uomini? Sì, anche Gesù, ha avuto bisogno di tempo per
capire, ha condiviso in tutto, tranne il peccato, la nostra umanità, quindi anche la nostra fatica
di capire.
La via della Croce non è da capire, conoscere, studiare; la via della Croce si comprende solo
guardando ai tanti martiri sono morti a causa della fede; guardando a quei giovani anche vicini
che non hanno paura di cercare una chiesa ogni domenica.
Ma la Via della Croce che porta alla Pasqua la si comprende solo lasciandosi prendere dalle
mani del Cireneo, della Veronica, delle donne di Gerusalemme, della Madre di Dio, dei
cristiani che conosciamo e con loro leggere e rileggere il Vangelo, con loro fare silenzio.
Fare silenzio per lasciar parlare la vita di Gesù.
Non abbiamo paura di svestirci dei nostri abiti quotidiani di restare scalzi sulla Via della Croce,
solo così potremo entrare nel sepolcro e accorgerci che è vuoto, perché il Mattino del Giorno
dopo il Sabato è arrivato e nessuno potrà spegnerlo: mai.
Buon Giovedì, Venerdì e Sabato santo 2021.