Solennità di tutti i santi, 2014
Cari amici, da un po’ non scrivo direttamente su qs nostro blog, anche perché scrivo altrove e comunque coordino il lavoro di tutti voi: una bella impresa, seppure non facile.
La solennità di Tutti i Santi è l’occasione, anche perché tutti voi battezzati siete santi e dobbiamo festeggiarci gli uni gli altri.
La festa di Tutti i Santi è festa della Speranza; è un’eco della Pentecoste.
Come nel cenacolo terreno di Gerusalemme Gesù donò lo Spirito santo per rendere salda la comunione tra Dio e l’umanità, così con questa festa di Tutti i santi Dio ci fa comprendere che quella comunione è salda e definitiva nel regno dei cieli.
La festa di Tutti i Santi non è una festa per scappare dalla realtà o per una consolazione passiva quando le cose vanno male: è la festa della Speranza che diventa realtà!
Speranza perché la comunione dei santi ci dice che la nostra vita non si perde nella limitatezza del calendario, ma ha un oltre! Perché il Battesimo ci ha inseriti nell’eternità di Dio: siamo per sempre!
Attenzione, però, non “per sempre” al modo di qualche replicante o alla Dorian Gray, bensì “per sempre” perché Cristo è per sempre: ieri, oggi e sempre.
Infatti questa festa è posta al termine della stagione agricola, quando la campagna si addormenta, “muore”, le giornate diventano più buie. Ma anche prima della commemorazione dei fedeli defunti: la vita cristiana non termina con la morte terrena.
Eppure questa festa è anche una festa terrena: non si può essere santi solo nell’al di là o solo per qualche miracolo. Si è santi perché si ama! Si ama qui e ora! Non domani o dopodomani o chissà dove. Per essere santi nel cielo, prima di tutto bisogna essere santi sulla terra.
Le beatitudini del vangelo di oggi (anche di domani 2 novembre) dicono della felicità celeste che si può raggiungere solo essendo santi, beati qui sulla terra.
Sorge spontanea la domanda: quanto siamo santi? Quanto la mia persona è santa? Nella Chiesa, nella società? Quale beatitudine cerco di incarnare a partire da questa festa di Tutti i santi? Faccio tutto ciò che è in mio potere per rendere la terra più santa?
Concludo con un pensiero di Alcide De Gasperi alla figlia poco prima di morire:
«Adesso ho fatto tutto ciò che era in mio potere, la mia coscienza è incapace. Vedi, Il Signore ti fa lavorare, ti permette di fare progetti, ti dà energia e vita. Poi, quando credi di essere necessario e indispensabile, ti toglie tutto improvvisamente, ti fa capire che sei soltanto utile, ti dice: ora basta, puoi andare. E tu non vuoi, vorresti presentarti al di là col tuo compito ben finito e preciso. La nostra piccola mente umana non si rassegna a lasciare ad altri l’oggetto della propria passione incompiuta».
Giannicola M. prete