Continuiamo a pregare per la pace in Siria, in Iraq e in Medio Oriente vista la sempre tragica e persistente situazione di violenza che continua a mietere vittime innocenti; continuiamo a pregare così finché tutti gli uomini di buona volontà che amano professarsi cristiani o giusti, non avranno il coraggio di indignarsi e di dissociarsi assieme a noi, innanzi a tale vituperata visione del mondo e a tanta, troppa indifferenza e abitudine. Quest’oggi offriamo una parafrasi del messaggio per la pace 2015 di papa Francesco.
Pregando per la pace, all’inizio di questa grande Quaresima, riflettiamo su ciò e chi costruisce la pace: ciascuno di noi e il rapporto che realizza con l’altro; perché è questo quanto è posto alla base del vivere comune.
Infatti, al“desiderio di una vita piena appartiene un anelito insopprimibile alla fraternità, che sospinge verso la comunione con gli altri, nei quali troviamo non nemici o concorrenti, ma fratelli da accogliere ed abbracciare.
Essendo l’uomo un essere relazionale, destinato a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità, è fondamentale per il suo sviluppo che siano riconosciute e rispettate la sua dignità, libertà e autonomia”.
Purtroppo, la sempre più diffusa piaga del disconoscimento dell’altro come mio pari “ferisce gravemente la vita di comunione e la vocazione a tessere relazioni interpersonali improntate a rispetto e carità. Tale abominevole fenomeno, che conduce a calpestare i diritti fondamentali dell’altro e ad annientarne la libertà e dignità, assume molteplici forme”. Fino alla più aberrante, l’arrogarsi il diritto di poterlo uccidere in nome di un proprio credo e della cieca violenza.
“Per questo motivo lancio un pressante appello a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, … di non voltare lo sguardo di fronte alle sofferenze dei loro fratelli e sorelle privati della libertà e della dignità…” dall’arroganza della violenza, perché “sappiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi che cosa hai fatto di tuo fratello?
La globalizzazione dell’indifferenza che oggi pesa sulle vite di tante sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità”, della verità e della giustizia, affinché la violenza di quanti credono di aver il diritto e il potere di togliere la vita all’altro, non renda più nessuno schiavo del suo capriccio immondo.