Italiani alla Gmg?
Un sacco?
Anzi, forse eravamo tra i giovani più numerosi a Cracovia.
Eppure il nostro è stato un gruppo diverso, in quanto formato da giovani provenienti da tutta Italia, e non legati a una sola parrocchia.
Noi, Giovani Zaccariani, di Lodi, Roma, San Felice, Napoli e Genova, Rio de Janeiro abbiamo vissuto la Giornata Mondiale della Gioventù 2016, partendo da Varsavia, dalla parrocchia dei PP. Barnabiti che ci ha ospitato assieme ad altri giovani di tutto il mondo, anche non legati al Movimento Zaccariano.
A Varsavia abbiamo svolto diverse attività introduttive alla GMG, preparate dai giovani della parrocchia con p. Boguslaow, tra cui giochi, balli e momenti spirituali. La festa conclusiva, con tanto di discoteca ci ha permesso di salutare la capitale polacca, e tutte le famiglie che hanno accolto e dato un letto a tutti noi con una magnanimità e cordialità che non si possono misurare.
Martedì 26 ci siamo messi in viaggio, direzione Cracovia. Questa città così cara a papa Giovanni Paolo II ci ha sorpreso fin da subito con tanti eventi quanti i giovani di tutto il mondo Tra tutti, il concerto per gli italiani, con artisti come i Nomadi e Renzo Arbore. E in mezzo a tanti momenti, c’è stata anche la testimonianza raccontata su RadioinBLu, da me e Diana, sulla GMG e sul nostro gruppo barnabitico in Polonia.
La settimana della GMG si è conclusa con il momento più bello e significativo: il piccolo pellegrinaggio di sabato verso la spianata del campo della Misericordia per la grande veglia della sera e la celebrazione eucaristica della domenica guidate e presiedute da papa Francesco.
Una notte in cui ascoltare ancora una volta il papa con le sue parole forti e commuoventi. L’aria respirata quella notte, dopo aver costruito il “ponte umano” e dopo aver provato ad abbattere barriere tra noi giovani, è stata magica.
Con questa magia abbiamo salutato la Polonia, tutti i giovani “sconosciuti” e del nostro mondo barnabitico.
Tanta fatica e tante gioie per cosa? Per continuare a insegnare il messaggio appreso nella vita ordinaria: i muri si possono abbattere; il coraggio deve prevalere sulla paura; solo rischiando che si riesce a tendere la mano verso l’altro, e a costruire il muro della misericordia, tema del giubileo di quest’anno, e della fratellanza, come Papa Francesco ci ha raccontato e mostrato.
Roberto Di Matteo