L’Albania è un piccolo paese poco conosciuto. La maggior parte di coloro che conoscono l’Albania non ne hanno una buona opinione e credono che tutti gli albanesi siano dei criminali; però chi conosce molti albanesi riconoscono l’altra faccia della medaglia e sanno che sono persone che lavorano, gente ospitale che si aiutano l’un l’altro.
Il motivo per cui questa parte di albanesi sia meno conosciuta è dovuta al fatto che i comportamenti criminali attirano piu attenzione e più facilmente si trasmettono in TV o sul web. Tutto ciò influisce quanti non conoscono personalmente albanesi perché normalmente non fa cronaca un albanese che si guadagna da vivere onestamente, che va al lavoro ogni giorno. Non nego e comprendo queste motivazioni negative, ma sono contro la generalizzazione delle opinioni, ognuno è diverso, non sono tutti uguali.
Gli albanesi con l’uscita dalla dittatura si sono trovati di fronte a un gran cambiamento, da un isolamento totale, senza libertà di parola e di azione, a una piena libertà in un tempo molto breve. Questo cambiamento ha permesso alle persone di esprimere al meglio le proprie capacità: ora possono scegliere delle professioni in cui ci si sente di potere fare meglio. Coloro che hanno avviato il cambiamento, persone di buona volontà, hanno poi governato il Paese, ma ciò ha aumentato la loro voglia di ricchezza e di potere.
L’Albania era un paese molto povero con molta corruzione: con i soldi potevi comprare un diploma, un posto di lavoro, una promozione; se tu avevi un’impresa non pagavi le tasse, se conoscevi qualcuno potevi guidare la macchina senza documenti, se poi conoscevi qualcuno al potere eri intoccabile. Molte persone seppure incapaci sono entrate nel lavoro come insegnanti, infermieri, poliziotti… perché hanno un amico al potere oppure i soldi per comprare quel posto di lavoro: ciò ha influenzato l’educazione delle generazioni a venire.
La corruzione stava crescendo sempre più e ha creato una classe politica corrotta dove un deputato o sindaco non si eleggeva per servire il popolo, ma come un’opportunità per fare soldi. Questo malgoverno ha creato buche nello sviluppo economico, evasione delle tasse, lavoro nero, pochi investimenti in infrastrutture e rallentamento nello sviluppo del Paese. Oggi si cerca di aumentare la lotta contro questi fenomeni anche se è molto difficile perché una parte di quanti lottano con questi fenomeni sono essi stessi coinvolti, ma nonostante questo dei passi positivi si stanno percorrendo.
Per un giovane questa situazione è abbastanza demoralizzante, c’è molta disoccupazione, l’università non aiuta a meno che non conosci qualcuno che ti spinge oppure puoi pagare un lavoro. Molti sono i casi di persone incompetenti che hanno comprato anche lavori importanti: insegnante, infermiere… Per fortuna non tutti sono così ma è un fenomeno che non dovrebbe esistere, qualcuno dovrebbe essere assunto perché lo merita!
Ai giovani si dice sempre che sono il futuro e hanno il potere di fare la differenza ovviamente perché hanno energia, idee e coraggio, proprio per questo una parte di loro intende abbandonare l’Albania. Se poi si fanno paragoni con altri paesi o con albanesi che vivono all’estero, nonostante le difficoltà iniziali i motivi aumentano.
Come detto prima però l’Albania sta prendendo direzioni positive, piccoli lenti passi; magari non si vedono le differenze ma da un punto si deve iniziare, non si può pretendere che i cambiamenti accadono in 4-5 anni serve molto più tempo e lavoro e soprattutto noi dobbiamo lavorare per fare la differenza non dobbiamo aspettare qualcuno che viene a fare la differenza per noi.