I^ domenica di Quaresima 2017 / A
È cominciata la Quaresima, il tempo in cui Dio chiede di entrare più profondamente in noi, per rendere più santa la nostra vita.
Facciamo attenzione: non siamo noi a fare la Quaresima, è lo Spirito santo che bussa con più forza alla porta della nostra vita, la coscienza, per accompagnarci a penetrare il mistero della Pasqua: passione, morte, sepoltura, risurrezione di nostro Signore Gesù.
Facciamo attenzione: non cadiamo nella tentazione di sentirci bravi perché faremo delle cose in questa Quaresima: più preghiera, più digiuno, più elemosina.
Facciamo invece attenzione a entrare nella dinamica dello Spirito santo, l’anima stessa di Dio, l’amore del Padre e del Figlio, per crescere nell’amicizia con Gesù, per annunciare al mondo che il peccato dell’egoismo non prevarrà.
Le tre letture di oggi ci annunciano una realtà molto semplice ma spesso dimenticata o nascosta dalla nostra mentalità efficientista e egocentrata, ci annunciano che Dio è sempre con l’uomo.
Nella prima lettura Dio è con l’uomo, ma l’uomo e la donna vogliono fare da sé, non vogliono ascoltare Dio. Non è Dio a permettere il male, è l’uomo che vuole dividersi da Dio, dalla sua parola.
Nel Vangelo lo Spirito santo è con Gesù, l’uomo nuovo ma Gesù non farà da sé, si lascia accompagnare dallo Spirito santo. Non è Dio a permettere il male e Gesù non si lascia dividere da Dio per colpa del demonio.
Diavolo significa colui che divide! Il confine tra Dio e il Diavolo, tra il bene e il male è molto sottile, il demonio lo sa è vuole dividere questo confine tentando Gesù, l’uomo nuovo, nei gangli vitali di ogni uomo: la fame, il farsi di Dio, il potere sugli uomini.
Digiunare, pregare, fare elemosina (le tre parole chiave della Quaresima) saranno validi se mettono in discussione le nostre fami di pane, di egocentrismo, di potere.
L’uomo, quello serio, vero, è consapevole delle proprie fami anche delle fami negative.
L’uomo, quello serio, sa che è difficile combattere le proprie fami:
non è facile consumare quanto basta, evitando gli sprechi;
non è facile accogliere se stesso, non pensare di essere Dio;
non è facile rispettare l’altro, le cose del mondo, perché dominare è più facile.
Il cristiano di questo millennio sa che il male si può combattere, però se si parte da sé, però se ci si lascia avvolgere dalla parola di Dio.
Adamo ed Eva non hanno ascoltato la parola di Dio e sono caduti; Gesù ha ascoltato la parola di Dio ed è rimasto in piedi; s. Paolo scrive della forza di questa parola ascoltata e detta per noi: questa Parola è la nostra salvezza.
Leggere e ascoltare la parola di Dio ci aiuta a riconoscere le nostre debolezze e le nostre forze per arginare le prime e sostenere le secondo. L’ascolto della parola di Dio ci permette di affrontare la tentazione peggiore: sentirci incapaci, indegni di Dio oppure onnipotenti!
Stiamo vivendo ancora momenti cupi dal punto di vista politico, legale, sociale, ecologico: impariamo a digiunare da ciò che è inutile o cattivo per far emergere il bene;
impariamo a pregare di più per diventare più amici di Dio e potremo illuminare gli altri;
impariamo ad amare di più, non solo con dei soldi, ma investendo in cultura del bene e i cieli e la terra nuovi cresceranno di più.
La Quaresima è un tempo di speranza.
Lo Spirito santo non è stato dato solo per Gesù, ma per tutti noi credenti, per combattere il male, questo è la nostra speranza.
Come Gesù anche noi dobbiamo scegliere:
cedere alla tentazione di non poter fare nulla o dell’onnipotenza o affrontare la tentazione, forti dell’azione dello Spirito santo e della parola di Dio.