… Infine, da educatrice registro i danni maggiori, legati non all’inefficienza delle istituzioni, ma alla loro pericolosità quale punto di riferimento nella formazione civica dei giovani. Il rispetto delle regole non è soltanto continuamente violato, ma è irriso con conseguenze devastanti dal punto ti vista educativo. I continui richiami all’anarchismo e al ribellismo fanno sì che si respiri un’aria che, alla lunga, corrode e destabilizza. I miei studenti, quando hanno letto le gesta del sindaco che ha premiato l’ambulante abusivo, sconfessando la polizia municipale che aveva fatto il proprio dovere, mi hanno detto: «Prof è come se la Preside ci accogliesse a scuola dopo che lei ci ha sospeso per due giorni». Cosa diranno, quando sapranno che lo stesso ha partecipata a una festa all’interno di una stabile occupato, legalizzando con la sua presenza un abuso e, talmente innamorato di se stesso, non ha neanche compreso la gravità istituzionale della propria azione, dichiarandosi pronto a ripeterla?
In occasione della Giornata della Memoria delle vittime del terrorismo, dalle colonne del Corriere, è stato rivolto alla scuola superiore l’invito a far conoscere i percorsi di vita e di pensiero di quegli uomini che hanno testimoniato senso dello Stato e rispetto delle Istituzioni affinché l’esempio sia i più valido strumento di emulazione. Ci piace, appunto, sottolineare l’importanza dell’esempio nella formazione dei giovani che saranno i futuri cittadini perché, come dice il Poeta: «A egregie cose il forte animo accendono l’urne dei forti».
Beatrice Carrillo, insegnante, Napoli