È Natale! lo sappiamo!
Ma come spiegare, meglio raccontare il Natale? Infatti qualcuno ce lo ha raccontato, quindi dobbiamo continuare a raccontarlo.
Siamo dei veterani del Natale, per questo dobbiamo evitare l’abitudine del Natale e chiedere allo Spirito santo di aiutarci a raccontarlo.
Il Natale è fatto di parole e di Parola!
Ci sono delle parole che raccontano della Parola che si fa carne, bambino!
C’è una parola che racconta la Parola che si fa uomo, bambino, per incontrare l’umanità.
Ciò significa che un veterano del Natale deve sapere Incontrare la Parola che si fa carne, deve sapere annunciare/raccontare la Parola diventata uomo per concorso di Maria e disponibilità di Giuseppe.
Viviamo un tempo di tante, troppe parole e ancora molte più parole cattive e violente! Questo Natale deve far rinascere parole di bellezza, di verità, di bene invece di bruttezza, falsità e violenza.
Liliana Segre diceva che dobbiamo continuare a combattere le parole violente con una educazione continua alla relazione, all’incontro.
Quale incontro vogliamo vivere questa notte, cari veterani del Natale?
Il dramma del Natale racconta da una parte i potenti della terra, dall’altra i pastori, da una parte Erode, dall’altra i Magi, da una parte la gloria degli angeli, dall’altra il nascondimento di Maria e Giuseppe.
Luca racconta dei potenti, della geografia, degli angeli… ma della nascita solo poche parole, solo che è accaduta! Anche se un uomo assiste alla nascita del proprio figlio, solo la donna comprende il mistero della nascita: solo Maria!
Un veterano del Natale deve sapere incontrare la Parola: nel silenzio, nel nascondimento.
Il mistero di questa nascita qual è?
La molteplicità dei componenti del presepe: di persone diverse per ceto, genere, razze, situazioni: il presepe non è proprietà di questo o di quello. Il presepe è di tutti, il presepe è per tutti! Perché nel presepe contempliamo una Parola fatta bambino, un bambino con le braccia aperte al mondo.
Il presepe non è di quelli che lo usano come simbolo di muri da costruire o di quelli che lo vogliono cancellare per non disturbare gli altri: il presepe ha le braccia aperte a tutti, per questo disturba.
Cari veterani del Natale aprite le vostre braccia a ogni uomo, al più nascosto degli uomini.
Cari veterani del Natale aggiungete realmente un posto sulla vostra tavola, perché i vostri ospiti possano sapere che questa notte non abbiamo ascoltato solo una bella cantata, delle belle parole, ma abbiamo incontrato Gesù! ma ci siamo lasciati incontrare da Gesù, la Parola fatta carne per noi.
Vi prenderanno per matti?
Ma noi crediamo in Dio che è matto, tanto matto da donarci il suo Figlio l’unigenito!
Santo Natale a tutti voi.