GIOVANI EGOISTI?

Mi domandano spesso, meglio spesso si afferma che i giovani oggi sono egoisti. Eppure parlando con alcuni di loro si raccolgono riflessioni stimolanti.
L’egoismo è la tendenza generalizzata all’accumulo di risorse a discapito della condivisione, una persona a cui non interessa il bene degli altri e che pensa solo a sé, ignorando i bisogni altrui.
Egoismo è una parola forte, indica in maniera estremizzata la predisposizione del singolo ad anteporre i propri interessi rispetto a quelli del gruppo, anche quando ha un surplus di… tutto.
Penso che chiunque si rispecchi un minimo in questa descrizione, d’altronde è normale pensare ai propri interessi di vita e valorizzarli di più in quanto propri e personali. Il problema è che spesso quel giusto egoismo proprio di ogni persona spesso diventa cupidigia o avidità.
Crediamo ci sia una tendenza molto individualista di tanti giovani oggi, perché si punta al proprio profitto (anche economico) senza contare le ripercussioni che si hanno sulla società, non stimolando così l’aiuto reciproco. Perché si educa alla meritocrazia in tutto tranne che verso il prossimo! Che dovrebbe essere il bene maggiore da possedere.
L’egoismo diventa tale quando è accompagnato dall’indifferenza, quando non ci si rende conto di ciò che ci circonda perché non ritenuto importante. Così si sfocia nell’arroganza e nell’abuso, non pensando più alle persone che abbiamo davanti e alle loro anime bensì a strumentalizzarle per il nostro tornaconto. Ma siamo tutti sulla stessa barca, e se si fora la prua ben presto ne risentiranno anche a poppa, ed è questa la cosa più difficile da comprendere.
Non si può attendere che le situazioni drammatiche intorno a noi arrivino a bussare alla nostra porta per renderci conto di come sia importante e necessario superare l’egoismo che ci portiamo dentro. Non possiamo aspettare di finire anche noi sotto le macerie.
Certo gruppi come l’esperienza scout o associazioni cristiane o di altro genere abituano a pensare non solo se stessi, ma anche al prossimo. Bisognerebbe parlarne di più. Bisognerebbe anche avere più testimoni, specialmente adulti, che possano dimostrare come l’alternativa dell’altruismo possa portare bene a tutti. Bisognerebbe avere più spazi sociali che ci abituino a osservare i bisogni altrui, diciamo una “terra buona in cui seminare l’altro”! Ciò che è più importante adesso sono il sostegno e la fratellanza, quell’umanità che ci rende tali e che sembra stia svanendo ultimamente.
Probabilmente per chi crede Dio è un buon modello di altruismo, ma è necessario che le persone abbiano a disposizione diverse declinazioni perché ognuno possa trovare chi li guidi. La fede può donare sicuramente una speranza a chi vive un momento difficile, auspicando un domani migliore, ma di fronte a certi abomini c’è anche chi la fede la perde, tormentato dai perché.
Eppure l’umanità, che è l’altra parola opposta a egoismo, si vede anche nei piccoli gesti, nel condividere una fetta di pane o un riparo per la notte, o un sorriso o una attenzione qualsiasi, la primordiale forma di empatia.
Per combattere l’egoismo è necessario donare e avere fiducia, con tutti le sfide che la fiducia porta con sé!

A cura di Francesco T. – Firenze; Gaetano B. – Bari; Gruppo Decima GNGEI Milan