Il 2 agosto 2025 è stato celebrato il 45° anniversario della strage della stazione di Bologna. Gli eventi organizzati dalla città iniziavano già l’1 agosto, ma quello più partecipato, come ogni anno, è stato il corteo diretto alla stazione ferroviaria. Migliaia sono state le persone che si sono dirette da via Ugo Bassi fino a piazza Medaglie d’Oro, tra loro anche i familiari delle vittime, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, il presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione del 2 agosto 1980 Paolo Bolognesi, e diversi altri rappresentanti delle istituzioni.
Migliaia i partecipanti, sì, ma pochi erano i giovani presenti alla cerimonia di un anniversario così importante per la storia di Bologna e dell’Italia intera. La quantità di piccolissimi accompagnati da genitori e nonni è ovviamente un segnale incoraggiante, ma ciò che ha allarmato maggiormente il sottoscritto, un giovane di vent’anni, è stato il ridotto numero di suoi coetanei presenti alla manifestazione poiché realmente consapevoli dell’importanza di questa ricorrenza.
Partecipare a un corteo come quello organizzato ogni anno per celebrare la strage del 2 agosto 1980 è certamente un atto politico, motivo per cui sarebbe stata auspicabile una maggiore adesione da parte di adolescenti.
I giovani, infatti, vestono un ruolo fondamentale nel mantenere vivo il ricordo di ciò che accadde in quel giorno dell’agosto del 1980, soprattutto per non permettere di dimenticare la matrice neofascista dell’attentato. Quest’ultima, purtroppo, viene sempre più spesso “accidentalmente” trascurata anche da alcuni dei massimi esponenti della politica italiana, tra cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Meloni, come di consuetudine, anche quest’anno ha rilasciato una dichiarazione in ricordo della strage di Bologna, senza però mai menzionarne la chiara e ormai accertata matrice neofascista. Questo un estratto delle sue parole: “Il 2 agosto di 45 anni fa il popolo italiano ha vissuto una delle pagine più buie della sua storia. Il terrorismo ha colpito con tutta la sua ferocia la città di Bologna, con un attentato che ha disintegrato la stazione, uccidendo 85 persone e ferendone oltre duecento. Oggi ci stringiamo ai familiari delle vittime e a tutti i bolognesi, e ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia”.
Se Meloni parla di un generico terrorismo senza nominare la vera origine dell’attentato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento del 2 agosto 2025, ne ha invece ricordato la matrice neofascista e ha sottolineato ancora una volta l’importanza dei giovani: “La strage della Stazione di Bologna ha impresso sull’identità dell’Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile. […] Merita la gratitudine della Repubblica la testimonianza dell’Associazione dei familiari delle vittime, che ha sempre tenuto accesa la luce sul percorso che ha portato a svelare esecutori e mandanti, prezioso esempio di fedeltà ai valori costituzionali, specie per i giovani.”
Arturo M. – Bologna

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