Cari amici, continua la testimonianza dall’Afghanistan del nostro exalunno
Questa esperienza, in questo luogo, l’Afghanistan, è stata ed è incisiva. Questa terra che in passato ha dato prova di resistere a tante invasioni ora sta cercando di voltare pagina e ci sta riuscendo. Ma è pur vero che le difficoltà che si incontrano ancor oggi sono innumerevoli.
Quando un soldato (ma vale per chiunque questa sensazione) è costretto per un motivo o l’altro a trascorrere molto tempo lontano dalla famiglia può essere che capitino momenti di panico, di angoscia. Ma, ecco, emergere la forza dell’amore: la fede in Gesù emerge e ci aiuta a capire che i sacrifici fanno parte della nostra vita.
Ovunque ci sono fatti, episodi che quotidianamente ci possono cambiare la vita. Ci sono esperienze che contestualmente ci fanno maturare e comprendere appieno le varie sfumature della nostra vita. E la vita è un dono prezioso e andrebbe vissuta nel pieno rispetto e armonia di tutto le persone e cose che ci circondano.
Ogni giorno in questi teatri operativi si impara ad apprezzare quello che non si ha sotto mano: quelli che in Italia appaiono normali pasti qui da noi sono invece sontuosi! Ci sono poi gli aiuti della tecnica e della scienza: skype che mi avvicina un po’ più ad amici e famiglia; poter vedere e sentire i miei bimbi è una gioia immensa.
Quando con i colleghi afghani incontro i loro bambini cerco di comprenderne i pensieri, li osservo e penso ai nostri bimbi ai quali cerchiamo di regalare ogni agiatezza. Questi piccoli afghani non hanno neanche l’acqua da bere! Ti corrono dietro offrendoti il nulla e i loro sorrisi. A volte mi piace scambiare qualche parola, chiedere loro cosa desiderano. Le risposte sono quasi sempre le stesse: Signore vogliamo poter andare a scuola, ci aiuti, ci dai qualche soldino per comprare i libri?
Le loro espressioni non si possono dimenticare tanto facilmente, la sporcizia, la povertà, la polvere che li copre fino all’inverosimile! E se fossero i nostri pargoletti? Chissà quante urla di mamme e papà: Ma dove sei stato? Guardati come sei sporco! Sorrido e poi se riesco scatto una foto. Rubo un attimo della loro vita per tenerla con me per sempre. Per poterla mostrare un giorno ai miei bimbi. Per poter riflettere insieme a quanto siamo/sono fortunati a crescere in Italia, in un paese che nonostante tutto permette di andare a scuola, di crescere e vivere con una certa agiatezza: di essere “liberi”.