Cristo è risorto, è veramente risorto!
Questo il grido che risuona in tutto il mondo oggi!
Ma prima di questo grido un grande silenzio, il grande silenzio di un venerdì e specialmente di un sabato in cui un Dio che si è fatto uomo si è lasciato crocifiggere come un malfattore qualsiasi!
Dal silenzio di quella croce, un grande silenzio della Parola, di Dio, del Sepolcro!
Non si può celebrare e capire la risurrezione se non si passa da questo grande silenzio.
Abbiamo fatto silenzio ieri? Quanto siamo entrati nel mistero di Dio?
La Pasqua non è un sms qualsiasi, un post qualsiasi senza prima e senza dopo: la Pasqua richiede un tempo di preparazione, di preghiera, di silenzio se vuole essere compresa.
La Pasqua porta con se il silenzio e lacrime delle donne, lacrime di disperazione per la perdita di una guida e di un amico, ma specialmente lacrime di purificazione per potere vedere ciò che occhi umani non avevamo mai visto.
Le donne, le lacrime, le corse: gli uomini non sanno piangere e arrivano sempre dopo.
Nessuno comprende: forse che la Scrittura, che Dio hanno fallito?
La Parola che ha parlato nella notte della Creazione, che ha parlato ad Abramo, a Mosè, ai profeti… ha fallito?
Certo in tutti i vangeli della risurrezione si racconta che i discepoli non avevamo capito le Scritture, quindi ciò significa che Dio ha fallito.
D’altra parte come comprendere un fatto inaudito? Che un uomo che si diceva Dio si poteva capire, che un uomo potesse morire in croce si poteva capire, ma che un Dio morisse e risorgesse questo come si poteva capire?
Ed ecco alla vigilia di un nuovo giorno, dopo il sabato, un grido, una domanda, una corsa rompono il silenzio dell’incomprensione.
Il silenzio non ha fallito, il silenzio non è l’ultima parola, la vita nuova è la parola che vince, “Cristo è risorto” è la parola che scalda i cuori; un pane spezzato è il segno della speranza e della rinnovata voglia di vivere.
Ma questa parola, questo annuncio, questa corsa possono ancora scaldare i nostri cuori e i cuori di tanti uomini e donne di oggi? Di fronte alla violenza inaudita di questi giorni; di fronte a tanti mali; ma specialmente di fronte all’indifferenza di tanti nostri amici e conoscenti, di tanti giovani: “Cristo è risorto, è veramente risorto!” è ancora un messaggio che può dire vita, speranza, gioia?
Tutto dipende da quanto noi ci lasciamo toccare e rinnovare da questo vangelo, da questa sempre nuova Pasqua. Noi siamo capaci di adeguarci e ammodernarci in tutto ma di fronte al Vangelo preferiamo le sane tradizioni che non sconvolgono le coscienze, che non chiedono cambiamenti e allora nulla cambierà!
Non abbiamo paura di alimentarci alla Parola di quanti ci annunciano “Cristo è risorto, è veramente risorto!”; non abbiamo paura di alimentarci a questo pane di salvezza e vivere in modo coerente e gioioso; non abbiamo paura di correre a disturbare quanti continuano a vivere nel proprio egoismo, anche a rischio della nostra pelle!
Solo così le lacrime del silenzio del sabato santo si trasformeranno in allegria e vita nuova per tutti: vicini e lontani.
“Cristo è risorto, è veramente risorto!”.
Santa Pasqua a tutti voi.