Barak Obama e il beato Oscar Arnulfo Romero,
dall’Osservatore Romano del 25 maggio 2015, p. 6
Washington, 25.
L’arcivescovo di San Salvador Oscar Arnulfo Romero, ucciso nel marzo del 1980 mentre celebrava la messa, è stato d’«ispirazione per il popolo di El Salvador e di tutte le Americhe» e, nella loro politica di oggi in tutto il continente americano, gli Stati Uniti «sono guidati» dalla sua visione.
È quanto ha detto il presidente Barack Obama in una dichiarazione diffusa sabato, nella quale ha sottolineato di essere «grato a Papa Francesco per la sua leadership nel ricordarci il nostro dovere di aiutare i più bisognosi» e per la sua decisione di beatificare Romero.
Obama ha ricordato l’omaggio reso presso la tomba del presule durante la sua visita in El Salvador nel 2011 e ha ricordato come questi fosse «un saggio pastore e un uomo coraggioso, che seppe fronteggiare gli estremismi delle opposte fazioni. Senza paura, si confrontò con il male che vedeva, guidato dai bisogni del suo amato popolo, i poveri e gli oppressi di El Salvador. Il giorno seguente a quello in cui si appellò ai soldati perché cessassero di eseguire gli ordini repressivi del Governo, fu assassinato mentre diceva messa. È diventato un martire, e milioni di persone in tutte le Americhe, e il mondo intero, lo hanno subito visto come un santo». Il suo esempio «possa ispirare tutti noi al rispetto della dignità degli esseri umani» ha aggiunto Obama, ricordando come El Salvador abbia fatto «un grande percorso negli ultimi trentacinque anni.
Quelli che un tempo si fronteggiavano sul campo di battaglia oggi si contendono il voto e dibattono nell’Assemblea nazionale. Ma noi, insieme con il popolo salvadoregno, sappiamo che c’è ancora molto da fare».