Sono al telefono con Giovanni (essendo un giovane importante non concede immagini di se stesso e della sua “tana”). Ma non è poi così riservato perché chiacchieriamo a lungo sui suoi studi, sui suoi sogni.
23 anni, occhi marroni, 1,87 di Roma, tifoso della Lazio, pratica calcio, sempre calcio e snowboard quanto basta; attualmente single, ascolta musica a secondo dello stato d’animo e ama la birra. Un difetto però ce l’ha: nonostante sia importante (parole sue) legge poco, molto poco! Come molti altri giovani!
È una brava persona: studia molto, vive una vita normale, cerca costruirsi un futuro secondo i propri sogni, come i suoi coinquilini, compagni di studio.
Giovanni vive a Modena dove studia all’Advanced Automotive Engineering, praticamente un corso magistrale sui motori; uno studio che sicuramente non si poteva svolgere a Roma o altrove, lontano da marchi Ferrari e Maserati! Ecco il sogno, lavorare sui e con i motori e così scopro questo nuovo corso universitario che ha richiesto un grande impegno di studio per affrontare la lingua inglese e il selettivo test di ammissione. Ma gli ostacoli fanno parte della vita, mi ricorda con sapienza Giovanni, e si superano quando si vuole raggiungere un obiettivo preciso.
Giovanni studia ingegneria del veicolo e dell’autoveicolo che si distingue in meccanica fredda e meccanica calda, l’una che riguarda la dinamica, la meccanica, il design (inteso come progettazione), l’aspetto esterno dell’auto; l’altra il motore in sé.
Non sa ancora come e dove sarà la sua vita, per ora vuole studiare, capire, imparare, sperimentare, il resto si vedrà!
Chiedo a Giovanni se si sente una eccellenza, in un certo senso sì, dice, ma senza enfasi, senza tirarsela; certo ha delle opportunità non comuni che gli permettono anche di avere uno spirito critico su quanto lo circonda.
Io credo, gli dico, che quando abbiamo delle opportunità dobbiamo poi chiederci se vogliamo usarle solo per noi stessi o anche per il mondo intorno a noi, a servizio di chi ha meno opportunità. Giovanni non vive fuori dal mondo, si accorge che intorno a lui ci sono divari sociali, problemi di distribuzione del denaro e quando si concede un po’ di divano e meno di tv, ci pensa; il mondo avrebbe bisogno di qualche aggiustamento, ma come fare? Ci si scopre piccoli, dice, e forse per questo bisogna partire da piccoli gesti per cambiare le cose, per sostenere chi ha bisogno.
Comunque, oltre le opportunità, il sogno è quello di una vita serena.
Sereno è l’aggettivo che ricorre nel parlare di sé, del domani, di come sono e vivono molti amici, di come dovrebbero essere gli adulti che corrono troppo.
Non è sempre facile essere sereni, gli parlo di alcuni suoi coetanei universitari di Honk Kong che stanno lottando per mantenere la propria vita serena, per conservarla per i propri figli di fronte alla minaccia cinese. La serenità va coltivata, talvolta combattuta e non è sempre legata al proprio divano.
Giovanni credi in Dio? «Vivo la vita con tranquillità, non penso a Dio, Dio esiste, ma la mia vita non ha ancora scoperto la (aggiungo io) “meccanica calda” della fede, preferisco la “meccanica fredda” della vita.» Mmmhhh!
Ma perché, come hai detto prima, se leggere è giusto tu, i tuoi coetanei fai tanta fatica a leggere? Come fai a dare un’anima al lavoro, allo studio, alla vita?
«Non faccio fatica, ho letto nella mia vita e mi è sempre piaciuto tutto ciò che ho letto. Molte volte ci vuole interesse per un determinato argomento, probabilmente non ho ancora trovato il giusto stimolo per ricominciare a leggere in questo periodo. Mi piacerebbe farlo, accetto consigli J.»
Infine, quale materia preferisci?
«Beh ogni materia che studio è interessante e ugualmente importante. Non saprei come rispondere, d’altronde non sono riuscito tutt’ora a capire in quale campo specializzarmi.
Bisogna ogni giorno fare ciò che si deve, piace ed è giusto fare per dare un’anima a quello che si vive quotidianamente.»
Grazie Giovanni, in bocca al lupo!
Ma la prossima volta mandaci una foto frontale: scalda i motori dell’audience!