UMA COMUNIDADE NA FLORESTA

La prossima missione dei volontari di BarnabitiAPS si svolgerà nell’Área Missionária do Seminário de Benevides a circa 80 km da Belem, la capitale del Pará (Nord Brasile), per questo
INTRODUÇÃO
As comunidades que cercam o Seminário Mãe da Divina Providência, lar do aspirantado e postulantado dos Barnabitas no Brasil, são frutos do trabalho pastoral missionário dos seminaristas desde a fundação da casa, em 1994. Desta forma, a influência da espiritualidade da Ordem ajudou a nomear duas dessas comunidades: Comunidade Santo Antônio Maria Zaccaria e Comunidade Nossa Senhora Mãe da Divina Providência. A terceira comunidade, Nossa Senhora do Brasil, é fruto de uma devoção popular presente na região. Este presente relatório tem como objetivo descrever de maneira breve a realidade de cada uma das comunidades, apresentando dados quantitativos e qualitativos.
COMUNIDADE NOSSA SENHORA DA DIVINA PROVIDÊNCIA
Do ponto de vista geográfico, esta comunidade é a menos extensa, porém é seguro afirmar que é a que possui maior participação dos moradores locais. Segundo a própria coordenadora, estima-se que participem ativamente pelo menos 20 famílias das atividades pastorais. Não possui grupo jovens e conta com a participação de 10 jovens com faixa etária entre 13 e 25 anos. No que tange as crianças, até 12 anos de idade, estima-se que exista em torno de 20 crianças engajadas nas atividades de catequese de primeira Eucaristia e Iniciação à Vida Cristã. O cronograma semanal conta com a novena de Nossa Senhora do Perpétuo Socorro, realizada as terças-feiras, Grupo de Oração Terço dos Homens (GOTH), realizado às quartas-feiras, Adoração ao Santíssimo Sacramento, realizada às quintas-feiras e a catequese/crisma realizada todo sábado. Mensalmente se celebra 3 missas (todas presididas por padres barnabitas), sendo elas nos 2° e 4° domingos (geralmente às 19:30) e na 3ª quarta-feira de cada mês. De acordo com a coordenação, a maior carência é a animação da juventude local que pouco participa da dinâmica da comunidade. A capela conta com um salão, onde os eventos são realizados.

COMUNIDADE SANTO ANTONIO MARIA ZACCARIA
Possui uma área relativamente extensa, porém a participação local vem sendo baixa. Felizmente, no presente momento, este panorama tem mudado. Do ponto de vista qualitativo, possui 23 famílias ativas e engajadas pastoralmente. Não possui grupo jovens e conta com aproximadamente 12 jovens com faixa etária entre 13 e 25 anos. No que tange as crianças, até 12 anos de idade, estima-se que exista em torno de 20 crianças engajadas nas atividades de catequese de primeira Eucaristia e Iniciação à Vida Cristã. No cronograma semanal consta um terço diário, realizado na residência das famílias que compõem a comunidade. Além disso têm-se apenas as missas, realizadas nos dois primeiros domingos de cada mês, bem como da 4° quarta-feira. De acordo com a coordenação a principal carência é o trabalho com a juventude, pouco engajada. Os pastoralistas relatam extrema dificuldade de executar seus projetos pois encontram uma comunidade dividida, com disputas de poder, que se encontra centralizado. Este cenário contribui para que as pessoas se afastem e não participem mais ativamente, mesmo professando a fé católica. Participantes locais relatam que se sentem excluídos. Esta comunidade também é a que possui moradores mais carentes financeiramente e possui um pequeno salão para eventos locais.

COMUNIDADE NOSSA SENHORA DO BRASIL (NOVO BRASIL)
Infelizmente a coordenação da faculdade não conseguiu realizar o levantamento que forneceria os dados quantitativos desta comunidade, porém algumas ponderações podem ser realizadas. De acordo com o relato dos seminaristas, esta comunidade é a mais nova das três, estando ainda em estágio de formação. A população local carece de evangelização. As atividades desenvolvidas são extremamente limitadas e rasa, em virtude do pouco conhecimento do povo. Carece de catequese, liturgia e querigma. Durante a semana não é realizada nenhuma atividade. Tendo destacado tudo isto, é importante ressaltar o imenso potencial desta comunidade, que é muito receptiva e demonstra um grande interesse em aprender e participar ativamente da vida da Igreja. Também aparenta ser a que maior tem participação dos jovens. É um trabalho novo, que precisa de impulsos. Geograficamente possui a área mais extensa de todas as comunidades.
CONCLUSÃO
O presente relatório foi produzido após observação local, relatos pastorais dos seminaristas atuantes nessas respectivas comunidades e do povo de Deus. Espera-se ter correspondido positivamente as expectativas acerca dele. Acaso seja necessário realizar qualquer correção, contactar o autor (Alessandro Negrão Rodrigues)

¡Adelante 2023! Campamentos de Verano

¡Adelante 2023! Campamento de verano. Con questo motto comincia ufficialmente la nostra avventure con i PP. Barnabitas di Mérida – Yucatán, in Messico. Pubblichiamo volentieri le attese di quattro nostri volontari tra i 9 che vivranno questa opportunità.

Quando hai 18 anni l’estate rappresenta la libertà, le uscite con gli amici, le prime vacanze insieme e anche io immaginavo che avrei passato la mia estate così. Poi mi è stata presentato un viaggio in Messico, da volontario, in una missione di padri Barnabiti: non ci ho messo molto a cambiare idea!
Inizialmente, ero molto indeciso perché significava, e significa tuttora, intraprendere il primo viaggio all’estero da solo, ma le preoccupazioni non si limitano solo a questo; gli usi e costumi diversi potrebbero rappresentare un ostacolo difficile da superare, per non parlare della lingua della quale conosco solo poche parole. Credo però che tutto ciò sia un “rischio” che vale la pena correre, perché esperienze del genere, alla mia età, capitano una volta sola nella vita e spero siano sia formative a livello personale che a livello di interazioni con gli altri. Inoltre sono convinto che vedere e poter toccare con mano la povertà e le difficoltà delle altre popolazioni possa darmi un’apertura mentale che ad oggi, in un mondo che tende sempre di più all’egoismo e al benestare personale, è una caratteristica fondamentale da possedere. Quindi alla domanda di padre Giannicola “perché hai scelto di imbarcarti in questa avventura” rispondo: per poter migliorare, come persona e come giovane uomo, e, nel mio piccolo, sperando di poter dare una mano prestandomi ad ogni servizio necessario.
Michele LaD. – Bologna

Ad agosto 2023, nonostante la mia giovane età, mi accingerò a vivere un’esperienza destinata a segnarmi per tutta la vita. L’opportunità di intraprendere un viaggio del genere è sempre stato un sogno per me. Fin da piccolo, infatti, mi sono impegnato nel cercare di aiutare il prossimo, ma nessuna attività di volontariato a cui ho partecipato può essere paragonata a questa futura esperienza.
Recarsi in un luogo tanto lontano quanto culturalmente diverso sarà profondamente formativo, mi aiuterà a crescere e a maturare. Sarà un viaggio indimenticabile, nel quale migliorerò il mio senso empatico e nel quale vivrò in prima persona le difficoltà con cui alcune persone sono abituate a vivere. Spero vivamente di poter dare il mio contributo alle comunità che incontreremo, pur essendo consapevole delle difficoltà che potremmo incontrare. Finalmente sarò in grado di aiutare veramente qualcuno, recandomi proprio nei luoghi di necessità. Probabilmente, per intraprendere un viaggio del genere a soli 18 anni, è necessario un po’ di coraggio e di inconsapevolezza, ma la possibilità di essere realmente utile nel corso della mia vita è un impulso più forte delle paure.
In poche parole, tra pochi mesi vivrò quello che il piccolo me ha sempre sognato, e la speranza è quella di essere all’altezza per tutto ciò che mi verrà richiesto.
Arturo M. – Bologna

Sono sempre stata affascinata dalle esperienze di volontariato, di chi volava oltreoceano per spendere il proprio tempo aiutando altre persone, per trasmettere la propria cultura e tradizione, o semplicemente per far divertire bambini ma anche adulti che quotidianamente si trovano a contatto con una realtà alquanto diversa e complicata rispetto alla nostra, ma altrettanto affascinante.
Quest’anno si è presentata anche a me l’occasione di poter vivere un’esperienza di questo genere, più precisamente un’esperienza di volontariato in Messico, Mérida, con i Padri Barnabiti.
Nonostante si tratti di un lungo viaggio, carico di impegno e sacrificio, non ho esitato un istante a confermare la mia presenza per aderire al progetto.
Nell’istante in cui mi è giunta la proposta, ho sentito dentro di me il senso del dovere che ho sempre avuto nei confronti del volontariato, ho capito che era il momento di approfondire e allargare il mio percorso, partito dal servizio prestato presso la mensa dei poveri della città di Como, a un viaggio oltreoceano che avrebbe lasciato dentro di me un segno indelebile.
Credo che l’obiettivo del viaggio, insieme ad altri giovani, sarà quello di ideare e organizzare attività che possano stimolare i bambini soprattutto a livello sociale e nell’ambito dell’apprendimento, tramite il gioco, canzoni e laboratori all’aria aperta.
Da questo viaggio mi aspetto di tornare una persona nuova ma soprattutto arricchita: sono sicura che lo spirito genuino, in particolare dei bambini, mi riempirà di gioia, facendomi capire che si può trovare la spensieratezza e la felicità dell’infanzia anche nelle circostanze più difficili.
Questi i miei propositi per partire e imbarcarmi in un viaggio in cui metterò tutto il mio impegno e la mia forza, per dare il mio contributo e fare la differenza nella vita mia e di alcune persone.
Lucrezia Sammartano – Como

15 giorni a Merida (Messico) impegnati a svolgere attività di animazione per i bambini del posto insieme a un gruppo di ragazzi italiani e altri giovani delle comunità locali dei Padri Barnabiti?
Quando penso a questo straordinario viaggio, sono pervaso da una grande emozione, perché so che questa esperienza cambierà la mia vita e lascerà un’impronta indelebile nel mio cuore. Non posso fare a meno di pensare a tutti quei sorrisi che vedrò e all’energia contagiosa delle persone che incontrerò lungo il mio percorso. Sento che saranno loro ad arricchire me, molto più di quanto potrò fare io per loro.
Immagino i volti curiosi dei bambini mentre condivido con loro momenti di gioco, creatività e
divertimento. Mi chiedo quali siano le loro storie, i loro sogni e speranze. Sono ansioso di immergermi nella loro cultura, di imparare dalle loro tradizioni e di scoprire nuovi modi di vedere il mondo attraverso i loro occhi.
Allo stesso tempo, ammetto che c’è un po’ ansia che mi accompagna, ma credo sia normale sentirsi così quando ci si avventura in territori sconosciuti.
La consapevolezza di avere l’opportunità di fare la differenza nella vita di questi bambini mi riempie di gratitudine. Forse non sarà tutto facile, ma ho fiducia nelle mie capacità e nel supporto degli altri ragazzi che mi accompagneranno in questa avventura.
Mentre mi preparo a partire, mi concentro su ciò che posso offrire e su come posso contribuire a creare un impatto positivo. Sono pieno di speranza e desiderio di rendere questi momenti speciali, di condividere amore, gioia e sorrisi con tutte le persone che incontrerò in queste due settimane.
Quindi, con un bagaglio pieno di entusiasmo e un cuore aperto, mi avvio verso Mèrida, pronto a iniziare questa straordinaria avventura. Non vedo l’ora di lasciare un’impronta duratura e di creare ricordi che porterò con me per tutta la vita.
Riccardo S. – Lodi

Evangelizzare in Piraí (Brasile)

Come bravi barnabiti, abbiamo il carisma di “rinnovare il fervore Cristiano”. Proprio per questo, nel mese di Aprile, nella città di Piraí, non lontano da Rio de Janeiro, abbiamo realizzato una Missione dei Giovani barnabiti: l’opportunità di annunciare la Buona Notizia del Signore.
La missione è stata preparata e realizzata dai pp. Rafael Borges, Miguel Panes e Marco Aurelio, con i seminaristi André, Bruno Cruz, Danilo, Jonathan Yure, Willian Douglas, Isaac, colui che scrive, Robert Cardoso e la preziosa collaborazione di tre giovani delle nostre parrocchie: Bruna Miranda, Bruno Guerreiro, Sebastian.
Tutti noi abbiamo avuto la grazia di evangelizzare questi luoghi durante la settimana santa, partecipando alle celebrazioni liturgiche, processioni, preghiere oltre a visitare diverse famiglie delle comunità. In questi incontri abbiamo conversato, consigliato, ragionato, … con la condivisione di ogni persona preoccupandoci di aiutarle con parole e gesti concreti di amore, pace, fede e misericordia, sempre lasciando un messaggio di fede e forza per continuare nel cammino che non è, né sarà facile da seguire, ma se confidiamo nel Signore possiamo cominciare i primi passi.
S. Antonio Maria Zaccaria disse che dobbiamo “incarnare la realtà con umiltà e perseveranza, senza rilassarci”. Proprio questo abbiamo cercato di testimoniare in tutta la settimana per avvicinare e affascinare le persone. L’obiettivo era farli tornare al primo amore, l’amore che Cristo ci ha donato gratuitamente dalla Croce così da far comprendere con certezza ciò che Cristo dice: “io starò con voi tutti i giorni sino alla fine dei tempi” (Mt 28,20). Ancora oggi abbiamo una grande opportunità per la salvezza, ancora abbiamo Qualcuno che ci ama, ci guarda e ci aiuta.
Ricordiamo che la Croce, che anticamente era considerata quale strumento di tortura, per noi è diventata simbolo di salvezza. Abbiamo la certezza del trionfo di Cristo sulla morte; per seguire Cristo dobbiamo caricarci della Croce ogni giorno, proprio come Lui disse: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8,34). Sant’Antonio poi ci ricorda che “Cristo non ci dà un carico maggiore delle nostre forze”, Lui sta accanto a noi, così che quando cadiamo nel peccato noi siamo certi che ci sostiene.
Siamo Barnabiti, figli della Consolazione, siamo chiamati a essere rinnovatori del fervore Cristiano, uomini per la riforma. Abbiamo una grande certezza: possiamo diventare grandi cristiani in quei pochi giorni della nostra esistenza. Con certezza il nostro padre Fondatore deve essere orgoglioso di ogni suo figlio, di ogni pianta e colonna di san Paolo purché siamo sempre in grado di focalizzare come “crescere sempre nelle cose perfette, passo dopo passo”. Abbiamo fatto un passo molto importante in questa missione ora aiutiamo gli altri a fare altrettanto.
Ci auguriamo che vengano ancora altre missioni.
Fuoco e luce a tutti!

Robert Cardoso, Seminarista Barnabita”.