Dopo l’estate

Anche questa estate ho avuto modo di incontrare moltissimi giovani e, mentre mi leggete sono a Belo Horizonte (Brasile) per il 6° incontro dei giovani zaccariani latino americani.
Giovani che, a San Felice a Cancello, hanno cercato di capire come ammazzare la noia del quotidiano per costruire qualche cosa di bello per il proprio paese;
giovani che hanno continuato a giocare con i bambini a Milot (Albania) perché è bello e utile divertirsi e far divertire;
giovani che girano il mondo per lavorare e che lavorano ore e ore per non perdere il posto senza più il tempo di guardare negli occhi la propria ragazza o pensare ad altro che il lavoro;
giovani che non abbandonano la propria terra con la convinzione che non si deve perdere la speranza mai;
giovani che hanno perso la fede o dimenticata in qualche cassetto della propria vita, che non disdegnano di ascoltare una predica se li conduce a quel mistero di cui non possiamo fare a meno;
giovani che non ci sono più perché hanno giocato con la vita di sé e degli altri, o perché qualcuno ha giocato con la loro vita.
E noi adulti quale speranza, quale opportunità offriamo loro per il futuro, per questo futuro abbastanza cupo? È una bella domanda che mi porto nella mente da tutta l’estate.
Saper rinunciare a qualche cosa di nostro per loro, non quisquiglie, ma qualcosa di significativo e, se volete, che anche ci costi, perché i giovani non sono ingenui.
Sapere ascoltare le loro storie e saper loro raccontare delle storie vere. Aiutarli a riscoprire il bello delle piccole cose, quelle meno appariscenti, ma più significative perché fanno la storia di ogni giorno e ci sostengono nelle fatiche del nostro tempo.

Insieme a ciò il mio pensiero non so perché corre alla Madre di Dio, al suo modo di essere presente continuamente non solo nella vita di Gesù, ma anche in quella degli apostoli.
Chissà quali parole e affetto avrà donato agli apostoli scoraggiati nei giorni bui della morte, passione e dopo resurrezione di Gesù?
Come avrà pregato con loro e aiutati a non perdere la speranza per continuare ad annunciare che Gesù è il vivente, che Gesù è in ogni tempo Via, Verità e Vita?
La figura della Madre di Gesù ci aiuta a non disperare, a sapere ascoltare la vita che pulsa anche con i suoi problemi, a saper scegliere il da farsi.
La Madre di Dio ci insegna a stringere i denti, e ci dice che per tenerli stretti dobbiamo però mantenere degli spazi, anche piccoli, per noi stessi, per la nostra crescita umana. Dobbiamo mantenere la capacità di coltivare quel Mistero che c’è in noi e intorno a noi.

Smettiamola di ostentare solo il nostro apparire o cercare solo l’estetica, recuperiamo quel Mistero di cui non possiamo fare a meno e la bellezza, quella che salverà il mondo, sarà un po’ più visibile e forte.
Solo così tutto ciò che faremo avrà un senso e potremo continuare non a vivacchiare, ma a vivere.
Un piccolo consiglio per coltivare tutto ciò? Come dicevo a Ilaria e Pietro, sposi da pochi giorni: non abbiate paura di segnarvi con il segno della Croce ogni mattina e ogni sera e prima dei pasti; in questo modo la forza ricreatrice della Croce non solo metterà radice in voi, ma anche vi darà forza.

Buona ripresa delle attività di ogni genere.
La redazione di www.giovanibarnabiti.it.