SAMZ e il WEB

L’ambiente digitale e SAMZ.

Abbiamo chiesto a p. Antonio M. Francesconi, profondo conoscitore e innamoratissimo del nostro SAMZ di scriverci una sua riflessione in merito alla recente esortazione di papa Francesco Christus Vivit; da attivo 90enne e digitalmente aggiornato non poteva che scegliere il tema seguente. Grazie.

«L’ambiente digitale caratterizza il mondo contemporaneo. Larghe fasce dell’umanità vi sono immerse in maniera ordinaria e continua. Non si tratta più soltanto di “usare” strumenti di comunicazione, ma di vivere in una cultura ampiamente digitalizzata che ha impatti profondissimi sulla nozione di tempo e di spazio, sulla percezione di sé, degli altri e del mondo, sul modo di comunicare, di apprendere, di informarsi, di entrare in relazione con gli altri. Un approccio alla realtà che tende a privilegiare l’immagine rispetto all’ascolto e alla lettura influenza il modo di imparare e lo sviluppo del senso critico».

Così scrive il Papa nell’Esortazione postsinodale ai giovani, al n. 86.

Ma prosegue: «Internet e le reti sociali … costituiscono una straordinaria opportunità di dialogo, incontro e scambio di persone, oltre che di accesso all’informazione e alla conoscenza» (87).

«Tuttavia, scrive ancora il Papa, …occorre riconoscere che, come ogni realtà umana, esso è attraversato da limiti e carenze. Non è sano confondere la comunicazione con il semplice contatto virtuale …I media digitali possono esporre al rischio di dipendenza, di isolamento e di progressiva perdita di contatto con la realtà concreta, ostacolando lo sviluppo di relazioni interpersonali autentiche» (88).

  1. ANTONIO MARIA ZACCARIA ha pensato il suo progetto di “riforma” proprio sulle “relazioni interpersonali autentiche”. Questo è lo stile (“a tu per tu”) delle sue Lettere, delle sue catechesi (o Sermoni), delle Costituzioni per la nascente Congregazione.

Il suo modo di concepire il progresso spirituale si basa sulle “relazioni interpersonali autentiche”: cioè sulla comunione di persone che vivono la stessa fede, lo stesso progetto di vita e di servizio del Signore: dove la comunità è il mezzo della santificazione di ciascuno.

Basta riferire il Capitolo IX delle Costituzioni, intitolato “della collazione”, ossia “conferenza spirituale)”: «Nessuno, così Chierico, come Laico, si sottragga alla Collazione(=conferenza), che si farà quotidianamente in comune almeno per lo spazio di un’ora: nella quale, congregati tutti, conferirete sull’estirpazione delle radici dei vizi, sul modo di acquistare le vere e reali – e non le fantastiche – Virtù, sull’aiuto e Provvidenza di Dio e degli Angeli, sugli inganni diabolici, sulla perfezione della vita e sul colmo delle Virtù. (…) Non contendete in alcun modo; e, parendovi (=se vi sembrerà bene)udrete ancora il parere degli inferiori e dei semplici, i quali – dicendo forse poco a proposito o senza modo – noi non dobbiamo sbeffare, ma compassionare, ricordandoci e riconoscendoci noi stessi, perché quello che abbiamo non è nostro… Sappiate adunque, Fratelli, che tutto si rovinerà ogni volta che tralascerete questa santa Collazione; ma se quella con affetto e avidità – e non per sola consuetudine – continuerete, tutte le cose vi succederanno con prosperità” (S. Antonio M. Zaccaria – Lettere-Sermoni-Costituzioni – 1996, p.117).

La “Collazione”, proposta dal Santo Fondatore, riproposta dalle Costituzioni vigenti, sono un metodo per favorire le “relazioni interpersonali autentiche”, che è quanto dire per crescere insieme secondo il Comandamento di Gesù: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34).

  1. Antonio M. Francesconi

La scelta di Sofia?

Spulciando il web trovo un’intervista del giornalista Aldo Cazzullo a una sconosciuta (almeno a me) Sofia Viscardi. Lei non ha ancora 19 anni e ha un milione e mezzo di follower su Instagram, 500 mila su Twitter, 200 mila amici su Facebook. (http://www.corriere.it/italiani//notizie/sofia-viscardi-vi-spiego-chi-sono-vostri-figli-a8845916-eb26-11e6-ad6d-d4b358125f7a.shtml#commentFormAnchor).

Conoscendo Cazzullo, interessato a tutto ciò che riguarda i giovani mi sono precipitato nella lettura e ne sono uscito … un poco tiepido!

Perché investe in questo modo il suo tempo? Veramente i nostri giovani vivono sulla scia di tale Sofia?

Perciò ho sollecitato amici giovani, meno giovani e genitori sull’articolo.

L’intervista piace e non piace anche se ci si chiede chi sia poi questa così famosa Sofia: basta essere una youtuber per diventare famosa, interessante?

Sofia sembrerebbe interessare come amica almeno per la carica positiva che sprigiona, ma non è il tipo di amica che si vorrebbe avere per forza.

Sicuramente chi è famoso potrebbe diventare un idolo, ma nessuno dei nostri intervistati si scambierebbe con lei. In particolar modo A. afferma che vivere la vita di altri è un po’ un rifiuto della propria, un’esigenza di scappare dai problemi personali, andando poi a rifugiarsi nella vita di chi questi problemi non li ha.

Sofia appare una ragazza grintosa ma ognuno è contento della propria grinta, anzi C. non trova Sofia particolarmente grintosa; il suo essere frizzante appare vagamente superficiale e troppo pieno di sé!

C’è poi il rapporto con i genitori nel quale tutti concordano di avere genitori capaci di sollecitare obiettivi adeguati al proprio figlio, spronati a raggiungerli.

E se Sofia fosse nostra figlia? Gli intervistati su questo sono abbastanza unanimi, non vorrebbero una figlia così, tantomeno così social sin dalla tenera età; se poi dovessero emergere delle inclinazioni particolari allora si bisogno appoggiarle. M. in special modo aggiunge: francamente non le avrei lasciato in partenza la libertà di utilizzare cellulari e web in tenera età, quindi probabilmente non avrei favorito questa inclinazione… se si fosse presentata dopo questa sua capacità o interesse avrei cercato di capirla.

Più approfondito e comprensibile la riflessione sulla scuola che seppure ha delle regole che vanno seguite dovrebbe essere più elastica nel comprendere i valori degli alunni, ma come potrebbe seguire tutti? Possibile che nessuna scuola comprenda il talento di Sofia?

Se invece gradite una risposta secca e unanime allora è quella sul sesso: richiede dei sentimenti, dei legami, non delle occasionalità, in questo Sofia ha ragione!

I social, i social, i social… strumenti così imposti, così diventati necessari, così incapaci ma anche unici a volte nel raccontare chi sei. Veramente i social raccontano la verità di te? A. attraverso i sociali noi possiamo quasi ‘trasformarci’. Ad esempio un ragazzino timido non lo fa vedere sui social. Tu diventi tutto nel social, incalza M., ma la realtà è virtuale quindi nei fatti nella vista reale sei niente. Questo è quello che penso. Sofia sta facendo molte cose ma chi è veramente? Mentre per L. i social mostrano un’idealizzazione di noi stessi. Infine, R. si chiede se siamo realmente siamo capaci di mantenere una nostra autonomia, di saper gestire noi questi strumenti o ci facciamo gestire?

Forse il sottile confine di questa intervista è sollecitarci a capire come e cosa comunichiamo o, per restare nel tema di questo numero: quale e quanto tempo dedichiamo a raccontarci e raccontare chi siamo e come siamo?

Vi farò sapere le reazioni di Cazzullo.

pJgiannic