Intervista al 7 volte campione italiano di decathlon.
«Se non sei forte di testa difficilmente riesci ad andare bene, sappiamo che il fisico conta il 50%, ma la testa conta l’altro 50%, sono due parti di te che vanno regolate».
Sono queste sono le parole di Vincenzo Vigliotti, ragazzo di 20 anni, altezza m 1,97, ma sembrano molti di più, che pratica atletica leggera; in occasione della “Coppa Europa” (categoria professionisti) di decathlon che si svolgeranno in Polonia il 4 e 5 luglio, abbiamo avuto il piacere di intervistarlo per voi amici del Blog dei Giovani Barnabiti.
Vincenzo è cresciuto a San Felice a Cancello in provincia di Caserta, porta avanti una vita normale, gli piace la musica italiana (quella house lo carica prima delle gare) e andare al cinema, sicuramente un ragazzo umile, che nonostante l’altezza e i risultati in campo sportivo (già sette volte campione italiano) non perde la testa e rimane con i piedi per terra.
Ciao Vincenzo,
Ciao Vincenzo, come trascorri il tuo tempo?
Ovviamente gran parte lo dedico agli allenamenti che sono “fondamentali” per portare avanti i miei sogni e la mia passione. Un impegno giorno dopo giorno per riuscire al meglio nelle prove multiple dell’eptathlon o del decathlon.
Ammetto la mia ignoranza, Vincenzo, mi spieghi cosa sono?
Sono due discipline olimpioniche di atletica leggera composte da 10 discipline, sono divise in due giorni: nel primo si svolgono i 100 metri, il salto in lungo, il lancio del peso, il salto in alto e i 400 metri; il secondo giorno si gareggiano i 10 metri a ostacoli, il lancio del disco, il salto con l’asta, il lancio del giavellotto e 1500 metri. Ad ogni prova viene assegnato un punteggio e alla fine si fa la somma dei punteggi.
Un bell’impegno, peccato che non sia seguito di più!
Anche se sicuramente è meno seguito di altri sport Vincenzo ti confesso che quando si ha una passione non interessa quanto sia seguita, e che con lo sport ha avuto molte soddisfazioni.
Bene, ma come sei arrivato a praticare questo tipo di disciplina?
Tutto è cominciato a scuola, alla mia passione e capacità ai vari campionati locali prima, poi provinciali. Qualcuno mi ha notato e mi ha proposto di andare oltre. Con un poco di preoccupazione e quanto basta di incoscienza mi sono buttato. Certo tutto ciò ha comportato lasciare casa, cambiare ritmi dei tempi, non avere possibilità di frequentare i propri amici…
Ma mi sembra ne sia valsa la pena!
Effettivamente sì, il sacrificio sta ripagando il sogno.
Un’ultima domanda: che rapporto ha uno sportivo come te con la fede?
Sai, mi sto preparando per ricevere la Cresima, non mi va di nascondere la mia fede. Certo mi sono riavvicinato da poco a Gesù e voglio ringraziare molto padre Enrico per l’accompagnamento che mi sta offrendo: un allenatore dell’anima!
Grazie Vincenzo, è stato un piacere aver parlato qualche istante con te e cogliere la tua intraprendenza ma anche la tua voglia di sognare e di credere in ciò che fai
Ormai gli Europei sono alle porte, domani parti con … quindi in bocca al lupo Vincenzo, a te e alla tua squadra, dal Blog di Giovani Barnabiti.
A cura di pJgiannic, Leo e Giacomo