Solennità di Cristo Re 2015 / B
«Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire». Alda Merini
Di fronte ai fatti di questi giorni drammatici e frenetici, a Parigi e nel mondo trovare le parole da dire e non dire non è semplice, ma è necessario.
Mantenere la giusta attenzione, la giusta profondità di analisi, la giusta capacità di pregare è difficile ma necessario.
Come sempre dico che il cristiano deve imparare a non reagire con la pancia, ma deve sapere studiare, usare la ragione come frutto dello Spirito che comunque guida il nostro mondo.
Ci crediamo che lo Spirito santo continua a guidare il mondo?
«Il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto». Così termina la prima lettura e noi crediamo che questo regno è attivo e cresce, nonostante le forze del male cerchino di combatterlo.
Se non ci crediamo, se ci abbandoniamo al pessimismo o all’oltranzismo dei giudizi, forse non è bene che stiamo qui.
Certo, “maledetti” sono coloro che hanno operato abusando il nome di Dio e uccidendo vite umane inerti in ogni parte del mondo, ma noi dobbiamo avere un altro modello di difesa, dobbiamo usare un altro modo per “uccidere” coloro che uccidono con le armi.
E questo modo è lo studio, è il dialogo, è la capacità di tessere comunque il bene.
Qualcuno potrebbe dire che non si può dialogare con nessuno, perché gli altri non vogliono dialogare, ma chi sono questi “altri”? Abbiamo mai cercato questi “altri”?
Oggi celebriamo la festa di Cristo Nostro Signore Re dell’Universo, siamo invitati a riflettere e pregare su questa dimensione di Cristo che – ve ne siete accorti? – non si rifà a una regalità trionfalistica, ma alla regalità della passione e della morte.
E vi siete accorti qual è il metodo di Gesù: il dialogo con Pilato, con lo strumento dei suoi nemici. Gesù non ha paura di intessere un dialogo con Pilato, è Pilato che a un certo punto avrà paura e si lascerà schiacciare da questa paura sino a trascinare Gesù sulla croce!
«”Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”.
Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesù: “Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”».
Ecco, cercare la verità, questo è il messaggio di questa festa che conclude l’anno liturgico e ci prepara al tempo dell’Avvento. E come possiamo cercare la verità?
Nella preghiera quotidiana, nell’uscire dalle case per pregare e ragionare insieme.
Se credete realmente che si possa dare un futuro ai vostri figli, che si possa realmente continuare a far crescere “il regno di Dio” allora dovrete avere il coraggio di uscire dalle vostre case, di chiedere ai vostri pastori: padre, fermiamoci a ragionare, a leggere a capire, a incontrare.
Ma se continuiamo a stare nel chiuso delle nostre case a rimbambire davanti alle tv nell’attesa che tutto passi, io credo che potremo aspettare solo che tutto ci schiacci.
«Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire».
Così abbiamo iniziato e così invece vorrei concludere: «Mi piace chi sceglie con cura le parole da dire e le azioni da fare».
Giannicola M. Simone b.