Gioia. Serenità.
Due parole semplici, piccole, che però fanno paura. Non sono forse gioia e serenità ciò che rincorriamo nella spasmodica ricerca della felicità? Non è forse la loro assenza che ci spinge a fermarci, a prenderci una pausa dalla nostra frenetica vita e a chiederci cos’è che non va?

Bene, la gioia e la serenità sono ciò che questa GMG mi ha donato.
L’incredibile gioia che ti colma il cuore guardando quell’immensa folla ci si tiene per mano e sapendo che lì in mezzo ci sei anche tu.
La serenità che ti scalda l’anima scoprendo di non essere sola, che se anche per una vita ti sei sentita dire suora perché vai in chiesa, ci sono nel mondo migliaia, milioni di giovani con cui hai in comune qualcosa di più profondo dell’amore per una serie tv: la fede.
Perché forse è proprio questo il senso della GMG, la condivisione.

L’accorgersi di essere parte di un qualcosa di più grande,di magnifico, di avere dei compagni di viaggio che magari non parlano la tua lingua e che fanno colazione quando ormai da te è passata pure l’ora di pranzo ma con cui in fondo hai moltissimo in comune.

La GMG è soprattutto prendere coscienza del fatto che non basta accorgersi della presenza di questo qualcosa di meraviglioso. Bisogna agire e portare le tanto agognate gioia e serenità nelle nostre vite, nelle nostre case, in quei posti che sembrano destinati a vivere per sempre sotto una grigia cappa di tristezza. Bisogna arrotolarsi le maniche, indossare gli scarponcini e percorrere strade mai percorse né sognate.

Insomma dobbiamo correre come matti, lasciando che le orme dei nostri scarponi segnino la storia, che le nostre mani si uniscano per costruire ponti.

Carmen G.

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