Una domenica tranquilla di inizio anno in cui ancora si sentono gli echi delle feste natalizie più o meno vissute, delle discussioni sul valore del Natale nella nostra società, sui regali fatti perché giusto, non fatti perché il Natale non è consumismo.
Una domenica in cui, forse oltre qualche studente universitario o di fine quadrimestre, le attività non sono ancora molte e il sole permette una certa dose di prendersi con calma le cose. Complice forse anche un possibile recupero della diplomazia internazionale sui venti di guerra in giro per il mondo.
In questa domenica un po’ strana anche per il calendario delle messe magari c’è un po’ più di tempo per pensare a noi stessi e caricare quelle batterie con le quali riprendere a percorre le strade del mondo.
In questa domenica anche quell’uomo di nome Gesù vive un momento particolare della propria vita, alcuni lo chiamano del secondo Natale. Tra le tante voci cerca Giovanni (quello dei peli di cammello e delle locuste) per essere battezzato. Non è facile per Giovanni capire quello che deve fare, ma lascia fare e anche il suo amico Gesù lo lascia fare. In questo tranquillo scambio di batture e punti di vista si aprono i cieli, si allargano le acque e si spacca la terra per ritrovare quella armonia perduta nel giardino del’Eden.
Poche azioni percepite da poche semplici persone ma incise su delle pergamene dei vangeli per sempre!
Nella semplicità di questi avvenimenti quindi anche noi giochiamoci la nostra tranquilla domenica perché il tempo che ci dedichiamo possa ricomporre l’armonia e la giustizia che tutti speriamo.
In questa tranquilla domenica possiamo comportarci bene per il cosmo, ponendoci le domande giuste e stupendoci per ciò che siamo, per il cielo, l’acqua, la terra e per ciò che possiamo costruire.