Cari amici zaccariani,
in questo tempo di Avvento e di Natale voglio raggiungervi con piccole riflessioni domenicali senza grosse pretese, semplicemente con il desiderio di condividere il tempo dell’Avvento per non restare soli in questo cammino di speranza.

Il sole, la luna, le stelle che cadono, il mare che si rivolta invadendo l’universo; sono immagini apocalittiche che comunque ci turbano e ancora di più in questi giorni drammatici e terribili.
Sole, luna, stelle sono gli idoli del tempo dei vangeli, gli idoli che cadranno per lasciare spazio all’Eterno. Pur con i segni della morte violenta subita l’Eterno torna tra noi nella sua gloria, per redimere i nostri corpi, per dare compimento alla nostra storia.
Con il cristianesimo la storia non torna più su stessa, o perde un fine indefinito, la storia trova un senso, il senso della comunione con un Dio che ha voluto fare comunione con noi nel Figlio suo Gesù!
Il tempo dell’Avvento è proprio questo riflettere sulla nascita umana di Gesù a Betlemme per tendere, per comprendere alla “rinascita” definitiva nella storia.
Questo tempo dell’Avvento è il tempo in cui “ripassare” il modo in cui vivo e viviamo l’attesa di Gesù. Però per ripassare bisogna fare i compiti!
Quale compito ci offre oggi la liturgia, in questa 1^ domenica di Avvento 2015? Vegliate e pregate!
State svegli, come le sentinelle, state all’erta, entrate di più nel mistero di Gesù!
Ecco, siamo invitati a pregare, bella scoperta, dirà qualcuno!
Come posso pregare con tutto quello che ho da fare?
Come si prega oggi, nel terzo millennio?
C’è la grande preghiera della domenica, nella quale tutto trova il suo senso e da questa preghiera che è l’Eucaristia dobbiamo raccogliere i semi per la nostra preghiera quotidiana; durante i giorni della settimana riprendere la parola di Dio; ricordare alcune parti della messa perché mettano radice nella nostra vita di ogni giorno, p.e. il “mistero della fede”. Come annuncio la morte, proclamo la risurrezione, e attendo la tua venuta Signore?
Questa memoria quotidiana è un grande strumento per entrare nel mistero di Gesù, perché l’Avvento prima che cose da fare, è una persona da incontrare e conoscere!
Ma il pregare è unito al vigilare, vigilare sulla storia, su questa aggrovigliata storia.
Per vigilare dobbiamo compiere uno sforzo culturale, prendere in mano un giornale e leggerlo, oppure un libro, scegliere un tema e affrontarlo.
Cosa significa annunciare la morte, proclamare la risurrezione, attendere la venuta di Gesù se non ci preoccupiamo della storia in cui viviamo?
Viviamo in un mondo globalizzato, ma dobbiamo scegliere se vivere nella globalizzazione dell’indifferenza o nella globalizzazione della responsabilità.
Domanda:
quale responsabilità cristiana
e quale responsabilità civile (posto che le due si possano dividere?) in questo Avvento?

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