Dopo #Krakow2016, che ha visto radunati più giovani dal mondo delle nostre attività pastorali barnabitiche, si conclude a Milot, Albania, il #KampiVeror2016: un campo scuola dove giovani di diverse età e provenienze hanno dato tempo, fantasia, preghiera e azione per animare 100 bambini di questi villaggi sconosciuti ai più, ma non a Dio!
Non sono le uniche attività estive dei Padri Barnabiti, ma sicuramente le più “significative” per cui è giusto ringraziare anche questi giovani che hanno creduto nel nostro lavoro e ci hanno testimoniato gioia, pace, giustizia, verità, dedizione, stanchezza e voglia di continuare. Nel mondo lacerato da violenze e soprusi, nel mondo dove sembra prevalere l’arroganza e il pessimismo la voglia di spendersi per altri, di spendere il proprio tempo a Milot piuttosto che al mare o chissà dove è segno di misericordia di Dio e di speranza.
Misericordia perché dove si lavora con gratuità e dedizione per bambini sconosciuti là agisce la grazia di Dio, là si prepara la propria salvezza eterna, perché qui e non dopo comincia l’eternità di cui tutti hanno sete.
Speranza perché dove si lavora con pazienza e disponibilità con propri coetanei si contribuisce a dare credibilità, responsabilità, voglia di futuro migliore per il proprio paese, l’Albania.
Grazie e questi giovani che invece di Mercedes o fabbriche che normalmente sfruttano donne e uomini in Albania, hanno portato l’idea di un’Italia capace di donare il proprio tempo, la propria esperienza educativa, il sogno di poter condividere un mondo migliore.
Scoprire e riconoscere che i bambini di 20, 10 anni fa sono gli animatori e gli amici di oggi; notare che genitori prima “assenti” dalle attività dei propri figli, chiedono e condividono la passione educativa e la voglia di giocare dei più piccoli aiuta a credere di più in se stessi, nelle proprie possibilità di lasciare un segno.
Il segno della fatica educativa che premia quanti non hanno paura di sognare il futuro in Italia, in Albania, in Europa.
Si dice che i giovani non sono solo oggetto di consumo o voglia di far rumore, ma anche persone capaci costruire con senno. L’esperienza di questa estate 2016, a Krakow per un verso, a Milot per un altro è il frutto di un attento e voluto cammino di collaborazione nel quale adulti, preti e laici e suore, e giovani hanno sognato e costruito insieme il futuro di un piccolo villaggio d’Europa.
Senza superbia, ma con un pizzico di orgoglio possiamo dire che in questa estate2016 ha vinto la fiducia reciproca tra adulti e giovani, hanno vinto quelle responsabilità e partecipazione che la Chiesa con passione ci chiede.
E ora credo che papa Francesco non si arrabbierà se consiglierò a tutti noi di ricorrere per qualche giorno a un bello e comodo … divano! Per ripartire con grinta il prossimo autunno.
Grazie a tutti i SAMZfollower 2016!
P. Giannicola M. Simone
Uff. Pastorale Giov. PP. Barnabiti