Con Maria M. della Provvidenza – rosario

Camminiamo con Maria

per celebrare Maria Madre della divina Provvidenza.
Da Milot 30 ottobre 2016 alle nostre case,
sabato prima della III domenica di novembre

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo
Amen

Introduzione

Cari amici ciao.

Dedichiamo questo un po’ di tempo in questo giorno consacrato a Maria, la madre di Dio e di tutti noi. A lei, che noi preghiamo con il titolo di Madre della Divina Provvidenza, ci rivolgiamo per qualificare la nostra fede, per raggiungere meglio Gesù.
Ognuno di noi è chiamato a raggiungere Gesù, diventare una sola cosa con Lui. San Paolo ci insegna che dobbiamo crescere «secondo la verità nella carità per tendere in ogni cosa a Lui. Da Lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità» (Ef. 4,15s).
In questo cammino di crescita Maria è colei che meglio può aiutarci a crescere, perché mamma, quindi capace di comprendere quali sono i percorsi di crescita che ognuno di noi è chiamato a vivere; perché è mamma di Gesù, quindi sa anche quali percorsi spirituali ognuno di noi è chiamato a vivere.
La Provvidenza non è un destino qualunque, la Provvidenza è la storia tracciata per ognuno di noi, è la storia che ognuno di noi è chiamato a costruire. In questa storia Maria è colei che ci guida, conforta, sollecita e sostiene.

 

Canto di inizio: VIENI, VIENI SPIRITO D’AMORE

Vieni, vieni Spirito d’amore,
ad insegnar le cose di Dio.
Vieni, vieni Spirito di pace,
a suggerir le cose che Lui ha detto a noi.

Noi ti invochiamo Spirito di Cristo,
vieni Tu dentro di noi.
Cambia i nostri occhi, fa’ che noi vediamo
la bontà di Dio per noi. Rit.

Vieni o Spirito dai quattro venti
e soffia su chi non ha vita,
vieni o Spirito e soffia sudi noi,
perché anche noi riviviamo. Rit.

Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare,
insegnaci a lodare Iddio.
Insegnaci a pregare, insegnaci la via
insegnaci Tu l’unità. Rit.

Rosario meditato

Senso di questo nostro pregare

Come ogni madre anche Maria respirava con il suo Figlio.
Se vogliamo essere cristiani, anche noi siamo chiamati a respirare insieme a Gesù. Per imparare il ritmo del respirare di Gesù la Chiesa ci offre la preghiera del Rosario che con la sua ripetitività ci dà il ritmo del respiro di Gesù, che poi è lo Spirito santo.
Questa preghiera, che condividiamo con milioni di uomini e donne nel mondo, oggi vuole meditare sul camminare di Maria, la madre di Gesù. Maria infatti, non era una donna che se ne stava chiusa in casa, ma una donna sempre in movimento, sempre pronta alle novità di Dio per annunciare a tutti noi il dono della salvezza di Dio: Gesù.
Camminiamo con la preghiera di Maria per imparare il ritmo di Gesù e trovare serenità e gioia per noi e per l’umanità intera.

La voce guida annuncia il mistero e legge il commento, quindi il Padre nostro e, a turno 10 Ave Maria seguite dal Gloria e dalla preghiera di perdono (volendo potete scegliere un ritornello).

I. mistero, Maria in cammino da Elisabetta sua cugina,

Dopo avere ricevuto l’annuncio dell’Angelo Gabriele, Maria non si richiude in se stessa, non tiene per sé questo grande dono, ma lo condivide subito, correndo dalla cugina Elisabetta. Il dono di Dio, la conoscenza di Gesù, non è un fatto privato, è un dono per… Il dono di Dio, l’amicizia con Gesù, non lascia tranquilli, impone di correre a raccontarlo (come i due discepoli di E’mmaus!). La fede non è mai un fatto individuale, privato ma sempre comunitario.

– La fede in Gesù mi lascia tranquillo o sollecita in me il desiderio di donare agli altri il bene ricevuto?
– Mi capita, desidero discutere con gli altri del dono della fede in Gesù o preferisco tenere tutto per me?

Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria al Padre…

            Gesù mio perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno,
            porta in cielo tutte le anime,
            specialmente le più bisognose della tua misericordia.

II mistero: Maria in cammino da Nazaret a Betlemme,

La storia di Maria non è una storia tranquilla, chiusa nel proprio paesello: è un continuo camminare. Le fatiche del viaggio verso Betlemme, le porte sbattute in faccia saranno molte: Maria non desiste nel rispondere alla chiamata di Dio. In questo cammino ella non fa tutto da sola, si lascia guidare da Giuseppe e dalla discreta presenza dello Spirito santo. Maria è la serva del Signore proprio in questo suo collaborare con gli strumenti di Dio per fa nascere Gesù, il suo obiettivo, preoccupazione principale. Nel far nascere Gesù ella trova la sua realizzazione.

– Quali sono le mie preoccupazioni e i miei obiettivi principali?
– Far nascere Gesù in me significa, far nascere la vera persona che devo essere?
– Chi mi accompagna nel bello e difficile cammino verso le Betlemme della mia vita?

 Padre nostro… Ave Maria (10 volte)… Gloria al Padre…

            Gesù mio perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno,
            porta in cielo tutte le anime,
            specialmente le più bisognose della tua misericordia.

III mistero: Maria in fuga da Betlemme verso l’Egitto.

Una delle vicende più particolari della storia di Maria e della sua famiglia è la fuga da Betlemme verso l’Egitto a causa della strage dei bambini voluta dal re Erode. Non è un vero e proprio cammino, ma una corsa per la vita, forse come quella di tanti migranti oggi. Eppure questa fuga ci insegna l’importanza di prendersi cura di coloro che sono piccoli e indifesi ovvero di quanti sono perseguitati. Forse non ce ne rendiamo conto, ma essere credenti al 100 % porta il rischio della persecuzione ieri come oggi. Essere cristiani al 100 % significa essere piccoli, come Gesù bambino, e dover scappare dai grandi infastiditi dal “potere” dei piccoli. Maria, con Giuseppe si prendono cura di questo bambino che non hanno cercato, non hanno pensato, gli è stato donato: l’hanno accolto.

– Ti è mai accaduto di dover fuggire?
– Quando ti senti piccolo, solo, perseguitato la fede in Gesù ti sostiene con intelligenza?
– Sull’esempio di Maria e Giuseppe sei capace di prenderti cura dei piccoli, dei perseguitati? 

Padre nostro… Ave Maria (10 volte)… Gloria al Padre…

            Gesù mio perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno,
            porta in cielo tutte le anime,
            specialmente le più bisognose della tua misericordia.

IV mistero : Maria in cammino da Cana di Galilea sino al monte Calvario.

La storia di Maria è la storia di un lungo cammino cominciato dall’annuncio dell’angelo Gabriele sino alla sua assunzione in cielo. Maria – come tutte le mamme – non smetterà mai di camminare dietro la storia del proprio Figlio. A Cana di Galilea questo cammino di Maria affronta un momento importante. Invitando i servi a fare quello che dice Gesù, annuncia che la sua Ora è cominciata: non l’ora dei miracoli, ma l’ora di essere glorificato – cioè morire – per noi. A Cana di Galilea comincia il cammino più difficile di Maria, la scoperta della missione del Figlio che gli era stato donato. La Via Crucis per Maria è cominciata a Cana, dove l’acqua diventa vino, dove la vita diventa sangue versato per la salvezza degli uomini.

– Nella tua piccola o grande storia di cristiano quale Gesù hai incontrato?
– Cosa significa per te stare davanti alla Croce di Gesù?
– La forza di Maria nel camminare con la Croce di Gesù ti sostiene nell’affrontare le tue scelte piccole e grandi?

Padre nostro… Ave Maria (10 volte)… Gloria al Padre…

            Gesù mio perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno,
            porta in cielo tutte le anime,
            specialmente le più bisognose della tua misericordia.

V mistero: Maria dal Cenacolo alle strade del mondo, sotto la guida dello Spirito.

Ma il cammino di Maria non si ferma davanti al dolore della Croce, tantomeno alla gioia della risurrezione. Dio ha preparato per Maria un cammino ancora più lungo, anzi eterno! Maria infatti chiusa nel Cenacolo con gli 11 apostoli partecipa con loro al dono dello Spirito santo, alla Pentecoste. Si sa che lo Spirito santo non ammette flemma, tiepidezza, divani da occupare perché ormai abbiamo avuto tutto. Lo Spirito santo spinge Maria con gli 11 a correre per il mondo ad annunciare che Cristo è morto e risorto per tutti. Maria, la Madre di Dio, diventa la Madre della Chiesa. Maria diventa segno della Divina Provvidenza di Dio per accompagnare la storia della Chiesa, cioè di tutti noi credenti perché sappiamo scegliere ogni giorno il modo per essere cristiani, per portare la misericordia e la gioia di Dio a tutti gli uomini che incontriamo.

– La Cresima ti ha confermato quale discepolo di Gesù, dandoti il Suo Carattere: quale consapevolezza della forza di questo sacramento?
– Sicuramente tu non sei un cristiano da divano (cfr. papa Francesco a Cracovia): è facile o difficile correre ad annunciare il Vangelo? Perché?
– Maria Madre della Divina Provvidenza da sempre guida i Barnabiti, le Angeliche, i Laici: senti la sua presenza discreta nell’aiutarti a condurre la tua storia? Riesci ad affidarti a Lei per fare le tue scelte?

Padre nostro… Ave Maria (10 volte)… Gloria al Padre…

            Gesù mio perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno,
            porta in cielo tutte le anime,
            specialmente le più bisognose della tua misericordia.

Insieme:

Salve Regina,
Vita, Dolcezza, Speranza nostra, Salve.
A te ricorriamo noi esuli figli di Eva,
a te sospiriamo, gementi, piangenti, in questa valle di lacrime.
Orsù dunque Avvocata nostra,
rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi
e mostraci, dopo questo esilio,
Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.
O Clemente, o Pia, o dolce Vergine Maria.

Voce guida:
Il Signore ci benedicda, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen (tutti fanno il segno della Croce)

PS.: Come gruppo o come singolo rispondete per iscritto almeno a una delle domande del rosario? Grazie
Canto a scelta oppure:

Correte come matti
Era giovane era ricco sai,
Ma questo non bastava alla sua vita.
Nel Vangelo che leggeva lui
Il senso ritrovava alla sua vita.
E poi un giorno con sua madre Lui parlò
Con lei comprese che esser perfetto
È stare dietro Gesù Cristo fin lassù
Sulla sua croce dietro una voce la Sua voce.

A Cremona e a Milano poi a tutti raccontava
Il Suo vangelo. E ogni cuore tiepido con lui
Di fuoco diventava, la fede cresceva.
E poi un giorno lui san Paolo incontrò
Così comprese che esser perfetto
È diventare un solo Spirito con Dio
Con la sua croce qui nel cuore mio.

SI CORRETE COME MATTI
E ANDATE VERSO DIO
E VERSO GLI ALTRI COME ME
E SIATE VERI E GRANDI SANTI
ANDANDO VERSO DIO
VERSO GLI ALTRI
SIATE SANTI INSIEME A ME

Sono giovane e anche ricco sai
Ma questo non mi basta per la mia vita.
E nel Vangelo che leggeva lui voglio ritrovare
Senso alla vita. Così un giorno con gli amici
Proverò anche a capire che essere perfetto:
È diventare un solo Spirito con Dio
Con la sua croce qui nel cuore mio.

Strada facendo

La musica nel buon viaggio della vita

A ben pensarci c’è sempre una musica che accompagna il cammino della nostra vita. Verso l’università o il posto di lavoro, nel ritorno a casa, di fronte al paesaggio che scorre dal finestrino del treno ovvero nei momenti difficili. La musica ci tiene la mano per tutte le nostre strade, quelle che intraprendiamo ogni giorno e quelle che affrontiamo solo una volta, per percorrere un viaggio, alla ricerca di noi stessi, di altri oppure di qualcosa che non c’è.
Per tutto ciò vogliamo scrutare la musica del cammino, come metafora di vita.
È il cammino, o meglio quella “road” a cui, tanto tempo fa, si legò un ragazzo di Liverpool e che d’allora, probabilmente non ha ancora dimenticato. È quel percorso di vita che hanno scelto in tanti, ciascuno a suo modo: dedicando completamente la loro esistenza a Dio o semplicemente scrivendo a Lui, note d’amore in notti senza fine, come cantava Baglioni nella sua “Notte di note, note di notte”. Ed è infine quella strada che insegna a coltivare la speranza in qualunque momento: perché appunto, “Strada facendo”, non si smette mai di imparare.
Su questa musica in cammino leggiamo ben tre canzoni: italiana, inglese e statunitense.
Dagli Stati Uniti, in quel ricco fiume che è la Christian music, prendiamo “I will follow” di Jon Guerra. Nato in California nel 1985, sposato, esponente del genere pop-rock cristiano a dimostrazione del fatto che tutti possono avvicinarsi attraverso diverse strade, a Dio, anche attraverso la musica. Jon inizia a comporre, scrivendo e arrangiando personalmente le sue canzoni, a partire dal 2011. Nel 2014 ecco che arriva uno dei singoli, se non il singolo, di maggiore successo nella sua, finora, breve carriera. “I will follow” è tanto apprezzata da entrare nelle principali classifiche dedicate alla musica cristiana di quell’anno, e si distingue per la chitarra che dolcemente accompagna la strofa, divenendo più decisa e prorompente nel ritornello. Nel testo, Jon semplicemente indica l’intenzione di seguire il cammino di Dio ovunque e in qualunque momento, nel bene e nelle tempeste della vita, compresa quella della morte. È forse la voce però, di particolare gradimento, che ha reso questa canzone e lo stesso artista, apprezzati all’interno del panorama musicale cristiano. Posso affermare che il cammino cristiano da seguire, ciascuno secondo la propria vocazione, è a noi più chiaro, ora che anche Jon Guerra ci ha insegnato come fare.
Da un cantautore all’altro, per la prima volta presentiamo una canzone italiana. E parlando di strade, non si può non citare colui che negli anni si è definito “Un cantastorie dei giorni nostri”, “Viaggiatore sulla coda del tempo” e “L’uomo della storia accanto”. Colui che partendo da dolci ballate e da struggenti canzoni d’addio è maturato con la sua musica, riflettendo come pochi hanno saputo fare, sulla vita, tanto da ricordarci che “La vita è adesso (ma il sogno è sempre)” e da augurare definitivamente a tutti noi, “Un buon viaggio della vita”. Claudio Baglioni non ha bisogno di presentazioni, ma la sua “Strada facendo” probabilmente sì. Conosciuta forse da tutti, è più di un’allegra canzone che viene cantata ormai da più di trent’anni. Di questo se n’è sicuramente accorto Papa Francesco quando ascoltando la canzone chiese esplicitamente venisse proposta alla giornata di festa agli anziani il 28 settembre 2014.
“Strada facendo” è un messaggio di speranza affinché chi l’ascolta possa sempre ricordare che, proprio strada facendo, non si è mai del tutto da soli, e che c’è sempre un po’ d’amore per noi. E la speranza non va mai perduta, neppure quando sembra di avere “un’anima smaniosa a chiedere di un posto che non c’è”, quando accanto si ha “un’ombra lunga di malinconia” e ci si ritrova “col viso sopra il petto a leggere i dolori ed i propri guai”. Anche nel momento in cui sembra di dire a se stessi che sono “Io troppo piccolo fra tutta questa che c’è al mondo, io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai!”. Ma soprattutto c’è speranza anche quando lo stesso Baglioni si accorge che “una canzone, neanche questa potrà mai cambiar la vita” e si domanda, così come forse ci siamo domandati più volte tutti “ma che cos’è che mi fa andare avanti e dire che non è finita? Cos’è che mi spezza il cuore tra canzoni e amore e che mi fa cantare e amare sempre più, perché domani sia migliore, perché domani tu strada facendo vedrai che non sei più da solo?”. Neppure il saggio Claudio Baglioni è mai riuscito a spiegare quale forza permetta a lui di non perdere la speranza e di trasmetterla ad altri. Però un riascolto della canzono anche dopo 34 anni avrà qualche cosa da dire anche a noi.
Andando ancora più indietro nel tempo ecco la terza canzone, l’ennesima che non verrà mai dimenticata. Probabilmente non sarà il pezzo di maggior successo di questo gruppo musicale, nominato addirittura dalla NME Award come peggior singolo di quell’anno, ma la sua storia suggerisce che venga ricordato oggi, poiché si parla di strade, cammini e vita.
Inevitabilmente, almeno, la vita di qualcuno è stata cambiata dal quartetto di Liverpool, The Beatles, che non significa “Gli scarafaggi”, ma invece, se pur con una modifica all’interno della parola stessa, “I coleotteri”. La rivista Rolling Stone ha definito i quattro ragazzi di Liverpool, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison come coloro che tra il 1960 e il 1970 hanno inciso maggiormente nella storia della musica, tanto da definire questo fenomeno chiamato “Beatles”, come il gruppo musicale più grande di tutti i tempi.
Ma perché tra tutti i loro grandi successi, compresi “Yesterday”, “Love me do”, “Let it be”, “Hey Jude”, “Yellow Submarine” vogliamo scrivere di quello che è stato votato come loro peggiore singolo: “The long and winding road”? Ascoltare questa canzone, significa vivere uno dei momenti più profondi e tristi della carriera del gruppo inglese, visto che fu proprio “la lunga e ventosa strada”, a sancire lo scioglimento del gruppo. Tale scelta fu presa non a causa dei risultati inattesi del pezzo, ma poiché la ballata intensa, delicata e dolente, scritta da Paul McCartney, e che lo stesso McCartney aveva in mente, fu in parte modificata dal produttore Phil Spector, a insaputa del suo interprete. L’aria troppo pesante, che ormai si respirava da tempo, probabilmente visti anche i difficili rapporti che il gruppo aveva con la compagna di John Lennon, Yoko Ono, portò definitivamente alla rottura e così le strade, davvero lunghe e ventose, si separarono.
“The long and winding road” è interessante per questo motivo, ma anche perché una delle opere più personali e significative dell’autore, dal momento che Paul McCartney stesso disse che questa era la strada che lui percorreva di ritorno a casa, ossia la B842, la quale serpeggia per venticinque chilometri la costa orientale della penisola di Kintyre per giungere alla sua fattoria. È lungo questa, che si trovava la casa della giovane donna che non contraccambiava l’amore provato per lei. In tale strada Paul si è spesso trovato da solo, di fronte a una porta che non si è più aperta. Ecco perché, se si parla di strade, o di “roads”, è necessario ricordare questa canzone.
Così come hanno fatto Jon Guerra, Claudio Baglioni e Paul McCartney, tutti quanti siamo chiamati a percorrere, assieme a loro e alla loro musica, le strade della nostra vita. È spesso un cammino difficile, lungo e ventoso, ma è solamente in questo modo che ci si può accorgere quanto sia unico questo viaggio. Non resta che augurare a tutti un buon viaggio della vita!

RobyElDima