#Estatezaccariana2014, pronti per Kampi Veror!

Manca pochissimo alle varie partenze: chi dalla Puglia, chi dal Lazio, chi dalla Liguria e chi dalla Lombardia. Ancora tutti verso una meta: San Felice a Cancello. Qui, infatti, alcuni di noi giovani volontari zaccariani, si troveranno per un precampo, in compagnia dei nostri amici albanesi, che ci aiuteranno ad organizzare il Kampi Veror 2014. Questo precampo ci consentirà di dedicare alcuni giorni alla nostra formazione, mirando specialmente a creare un gruppo sempre più compatto attraverso momenti di riflessione e di gioco. Sfrutteremo questa nuova occasione anche per discutere sulle proposte organizzative per il Kampi Veror, per preparare il materiale e i giochi da noi organizzati per i bambini e ragazzi che ci attendono a Milot!! Trascorsi questi 5 giorni, ci imbarcheremo da Bari verso il porto di Durazzo. Non appena salperemo per la Terra delle Aquile, saremo senz’altro carichissimi ed entusiasti per affrontare il Kampi Veror 2014, per divertire ed educare i nostri piccoli amici e per metterci in gioco in una serie di “giorni magici”! Francesca Beretta – Lodi

Apriti alla verità, porterai la vita

Con questo articolo iniziamo una rubrica a cura del gruppo Beta della nostra parrocchia di Genova, rubrica nella quale vogliamo offrire di volta in volta la recensione di alcuni libri interessanti per la vostra riflessione, per il nostro cammino cristiano.

Il libro proposto è una testimonianza efficace da parte di un giovane e della sua vita di cristiano, occasione di crescita per un campo parrocchiale di alcuni giorni. Sullo sfondo è don Puglisi, il sacerdote che complicò la vita arrogante e criminale della mafia. Il giovane protagonista vive con coerenza il Vangelo; si mette in gioco e offre la sua collaborazione di volontario alla comunità e agli ultimi, i più poveri e bisognosi. Per questo risulta troppo scomodo, proprio come don Puglisi… Il testo si apre a spunti di riflessione e discussione; mette in risalto temi attuali per confrontarsi e aiuta a camminare nella coerenza di uno stile di vita consono a quello di Gesù. Attraverso “tappe” che propongono momenti di sosta (preghiera), alternati a momenti di attività pratica (giochi), giovanissimi, giovani e animatori si confrontano sulla difficile scelta cristiana nella società di oggi.

Quando un Barnabita chiama…

Quando un Barnabita chiama, rispondi! senza nemmeno pensarci!
Questo è quello che è successo a me e ad altri miei coetanei in questa settimana dell’Estatezaccariana2014.
Levatomi di buona mattina dal letto e preso il treno da Milano alla volta della città eterna, finii per giungere in una casa di pronta accoglienza H24, “La casa di Cristian”, un luogo ospitale sia per noi volontari e operatori che per i nuclei famigliari ospitati lì dalla CaritasRoma.
Giunti in quel luogo, da noi immaginato in modo completamente diverso, fummo spazzati via di tutte le nostre certezze, poiché tutti i piani di lavoro da noi creati e le nostre “esperienze” come animatori divennero inutili.
Il primo giorno, dopo aver sistemato tutti i nostri bagagli abbiamo atteso con ansia l’arrivo dei bimbi, credendo che essendo pochi il lavoro sarebbe stato facile; non potevamo essere più in errore, il nostro compito, che ci era stato presentato come semplice, era quello di animare, controllare, e giocare con una ventina di bambini, i figli delle mamme ospiti di “Casa di Cristian”. “Casa di Cristian” infatti ospita mamme in difficoltà a causa di violenze o maltrattamenti subiti, mamme che non hanno più un punto di riferimento, spesso nemmeno con le famiglie di origine, italiane e non.
Anche se le ore di “lavoro” – scritto tra virgolette perché non lo si può definire veramente un lavoro – non erano tantissime, si sono rivelate subito pesanti e molto laboriose. Diciamocelo, correre dietro a ogni bambino è stancante, perché hanno un energia che nessuno possiede più, nemmeno un diciottenne!
Ogni giorno dopo una breve dormita, ci svegliavamo alle sei per preparare la colazione per tutti, successivamente pulizia della cucina e intrattenimento di quei pochi bambini rimasti fino all’ora di pranzo, che io stesso mi incaricavo di preparare perché migliore in cucina rispetto i miei compagni, dopodiché un po’ di riposo, approfittando del pisolino dei bambini, ma solo fino alle 16!
Alle 16 infatti il risveglio o il rientro in casa di tutti i piccoli ospiti ed ecco l’inizio di grandi corse per il giardino, di grandi giochi sino alle 23 quando tutti si sarebbero rintanati in camera, stremati (noi o loro?) a dormire.
Così è andata avanti una settimana, una faticosa settimana, una bella settimana, dove io ho tentato di insegnare qualcosa ai bambini, come le regole di un gioco o dello stare insieme, mentre loro, con i loro furbi sorrisi, con il loro smisurato bisogno di affetto hanno invece insegnato molto di più a me.
Grazie “casa di Cristian”, grazie estatezaccariana2014!

 

Federico Locatelli, Collegio san Francesco Lodi, con gli amici di scuola e dell’oratorio del Gianicolo.

5 luglio 2014

La festa di Antonio M. Zaccaria, nostro padre e fondatore è ormai vicina.
Senza la pretesa di scrivere cose profonde, perché altri meglio di me sono capaci, mi permetto qualche riflessione alla luce del Sermone III che ho scelto per le celebrazioni di questo 5 luglio 2014.
Una cosa è certa e assolutamente moderna secondo AMZ: Dio Padre non smette di cercare l’uomo, anzi per sempre egli si ricorderà di noi perché anche noi, dopo gli apostoli gli siamo stati affidati da Gesù, il Figlio.
Tra le tante citazioni bibliche (e poi Lutero diceva che i cristiani a lui contemporanei non usavamo la Bibbia: birichino!) mi ha colpito e ricolpito la parafrasi del racconto della donna che mette sottosopra tutta la casa per cercare la moneta smarrita, una piccola moneta: quella moneta siamo ognuno di noi. Quando ci perdiamo. Dio Padre non smette di cercarci: parola di Gesù.
Noi cerchiamo di non peccare, cerchiamo di non fallare, di restare vicini a Dio, di rispettare lo Spirito santo che dimora nelle nostre coscienze, ma spesso non ci riusciamo, sovente ci perdiamo. Ma Dio il Padre non smette di cercarci. Che grande consolazione, che grande dono, che grande “assicurazione” per la vita!
Di fronte a tanta abbondanza di sicurezza come non esplodere di gioia? Come non domandarci in quale modo possiamo “ripagare” il nostro Creatore? Offrire a Lui “ricognizione”, dice AMZ?
«E se mi dicessi, Carissimo, di quali cose tu debba dargli il frutto, nota:
– di ciò che si ritrova in te, perché ogni bene è dall’alto (Gc 1,17);
– e ancora, di ciò che non hai, ma desideri avere, perché Egli dà il desiderio ed il «perficere pro bona voluntate: l’operare secondo il suo beneplacito» (Fil 2,13);
– e secondo la qualità delle cose, così che tu sei obbligato del proprio e del particolare frutto di ricognizione».
– Riconoscere i talenti che abbiamo ricevuto in dono dall’alto, metterli a frutto;
– non avere paura di desiderare il bene che vogliamo per noi e crescere nel bene;
– sentirsi in dovere di ripagare Dio della sua bontà con la nostra bontà, per quanto piccola.

Buona festa di Sant’Antonio Maria Zaccaria

Vi attendiamo alla diretta web sabato 5 luglio alle ore 16.00, www.giovanibarnabiti.it

Con affetto,
nel Signore,

Hangout SAMZ ON AIR

Scusi lei sa cos’è un hangout?
Oddio, esattamente non saprei spiegare, risponde il mio vicino di viaggio. Dovrebbe essere una specie di incontro, di cose che si dicono…, ma in rete.
Pensavo di incontrare una totale ignoranza invece, seppure vagamente, i giovani percepiscono che l’hangout è una sorta di conferenza via web alla quale si può partecipare attivamente con un proprio intervento, o passivamente solo vedendo e ascoltando!
Importante è partecipare, approfittare dell’opportunità di incontrare per la prima volta o di reincontrare i propri amici di cammino in questo nostro grande pellegrinaggio virtuale nel mondo barnabitico.
Il nostro padre generale scriveva nell’ultimo numero di barn@bytes (l’informatico interno dei padri Barnabiti) a proposito del prossimo 5 luglio che «il settore giovanile da parte sua sta organizzando il SAMZ ON AIR, un collegamento che cercherà di unire i diversi settori giovanili che ci seguono nei nostri diversi ambienti sparsi per il mondo. Chi vuole può collegarsi offrendo il proprio contributo».
Non pochi sono i settori o i mondi giovanili che si rifanno al nostro Santo, non poco è il desiderio di poter condividere e accrescere la propria spiritualità.
L’hangout certamente è solo uno strumento che i moderni “marchingegni diabolici” (come mi piace chiamare la rete e tutto ciò che la veicola) ci mettono a disposizione per comunicare. Come quando si prende insieme un aperitivo o un caffè si può parlare del più e del meno ovvero di cose importanti, così un hangout può diventare un valido strumento che ci permette di sentirci vicini, di sperimentare la gioia della stessa fede, di consolidarci nella speranza. Se Paolo frequentava l’aeropago di Atene o delle altre città, noi paolini siamo chiamati a frequentare gli attuali aeropaghi non più tanto virtuali per vivere una dimensione della fede che ci è stata donata. Come Antonio Maria non ebbe paura di andare nelle piazze delle città del suo tempo, così anche noi suoi eredi non dobbiamo avere paura di cercare le nuove piazze dove i giovani si incontrano per aiutarli a uscire dal mero virtuale.
Come mi piace dire, di fronte a tanto individualismo che i giovani sperimentano, offrire strumenti e momenti di comunione è una missione.
Questo secondo samzonair non ha la pretesa di sostituirsi ai pastori locali o alla validità e ricchezza degli incontri personali o di diventare il nuovo strumento dello Spirito santo: no! Questo secondo samzonair (che segue quello dello scorso anno, più quelli della Provvidenza e di san Paolo) vuole solo aumentare la gioia di essere barnabiti, zaccariani o paolini che dir si voglia.
Ci sono cristiani che vivono una fede di sola Quaresima, senza la Pasqua, scrive papa Francesco: non abbandoniamo la gioia della nostra fede, coltiviamo la gioia del nostro essere insieme pur nella distanza e potremo ripartire più motivati nella nostra missione evangelizzatrice.
Ti aspettiamo sabato 5 luglio ore 4 pm di Roma sui nostri canali: giovanibarnabiti! samz!

Nello Spirito

pJgiannic

Copa do mundo

Dal nostro corrispondente di Rio de Janeiro:

A copa do mundo está chegando e muitos a esperam. Será um grande evento. Foi investido muito dinheiro na copa, construção e reforma de estádios, o que no ano passado desencadeou uma série de eventos contra esses gastos exorbitantes. No meu ponto de vista, irá ser uma boa coisa para o país, pois a copa trará estrangeiros para cá e muitos passarão a conhecer o Brasil de fato, o que gerará bastante promoção ao país. Espero que as pessoas que vierem ao Brasil levem para o seu país um pouco daqui, um pouco da nossa cultura. Somos um país de diversidades, e estamos sempre prontos para receber turistas. Gosto do movimento e de como a copa se porta. Acompanharei os jogos da seleção brasileira e torcerei por ela.

È arrivata la Coppa del Mondo e molti l’aspettavano. Sarà un grande evento. Son stati investiti molti soldi per la Coppa, costruzioni e ricostruzioni degli stadi, ciò che l’anno scorso ha scatenato una serie di eventi e manifestazioni contro questi consumi esorbitanti. Dal mio punto di vista, sarà una cosa buona per il paese, infatti la Coppa porterà molti turisti e che potranno conoscere il Brasile veramente, e ciò promuoverà parecchio il paese. Spero che le persone che verranno in Brasile riportino nel proprio paese un pezzetto di questa terra, un poco della nostra cultura. Siamo un paese di diversità che vivono tra loro, quindi siamo sempre pronti per accogliere turisti. Mi piace il movimento che questa Coppa del Mondo porterà. Io seguirò i giochi della selezione brasiliana e farò tiferò
per lei.

Pedro H. Lauar

 

Estrapoliamo anche questa riflessione dal profilo FB di Quintino Dos Santos Sousa, un nostro amico di Brasilia:

“È vero! la Coppa del mondo è un fiasco, non alfabetizzerà la popolazione, non risolverà la salute pubblica, non migliorerà i mezzi di trasporto. Ci lascerà nella stessissima situazione – solo che con un fiasco di Coppa (…).È certo che niente doveva essere rubato durante le spese per i preparativi, ma… Ma dalla prossima settimana Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar e tanti altri giocheranno sui nostri prati: i più grandi giocatori del mondo nel più grande spettacolo del calcio. Astenersi dal vivere questa esperienza sia negli stadi, nelle piazze, nei bar, in casa o anche durante una giustissima manifestazione, non farà il Brasile migliore”.
Vuoi vedere un cambiamento? Incomincia da te! Smetti di essere un corrotto nei piccoli dettagli quotidiani, come passare avanti nella fila, stazionare in luoghi proibiti e fai valere il tuo voto ad Ottobre.
La colpa dei mali in cui viviamo in Brasile non è la Coppa.
Siamo noi.

Pentecoste 2014

Cari amici,
vi scrivo in preparazione alla Pentecoste 2014 che vogliamo vivere nel modo migliore, ma anche nella giornata mondiale dell’ambiente che stiamo distruggendo.
Voi sapete che lo Spirito di Dio aleggiava sull’universo prima della creazione per rendere il mondo più bello per coloro che avrebbero dovuto custodirlo: gli uomini.
Il nostro Antonio M. Zaccaria parlava della terra come il primo libro sul quale leggere la storia della salvezza.
Ma, invece di custodire, di leggere e “mettere in pratica” la terra, l’uomo, e specialmente l’uomo occidentale, la sta distruggendo!
Quanti guai, quante cadute l’uomo continuamente vive e/o produce: non c’è più speranza? Come canta la canzone After the fall dei Kodaline (ascoltatela), forse è il momento di fermarsi un momento e fare il punto della situazione.
La Pentecoste è proprio la festa che ci aiuta a risollevarci dalle cadute, dai guai combinati. Così è accaduto agli apostoli dopo che la croce gli era caduta addosso, dopo avere perso Gesù! Ma la Pentecoste li ha rigenerati.
Lo Spirito santo è un po’ come il canocchiale di Galilei che ci permette di vedere le cose in modo rinnovato e poter così procedere nel continuare a costruire e ricostruire il pianeta e la storia degli uomini che lo abitano.
È lo Spirito santo, con i suo sette doni (sapienza, scienza, intelletto, consiglio, fortezza, pietà e timor di Dio), che ci chiede e ci permette di continuare a rinnovare la faccia della terra.
Cari amici il nostro SAMZ ci invita a voler vivere spiritualmente, a voler diventare un medesimo spirito con Dio, a volere una continua conversazione con il cielo; a voler avere Dio sempre nel cuore per il bene nostro e dei fratelli e dell’ambiente che abitiamo: accogliamo questo invito muovendo da una rinnovata celebrazione della prossima Pentecoste.

Auguri

pJgiannic

Vivere “fuorisede” la spiritualità zaccariana

Sono trascorsi quasi due anni dalla prima esperienza di volontariato al fianco dei Padri Barnabiti e non ho mai smesso di mantenere vivi i rapporti con quella, ad oggi, considero la mia seconda famiglia. L’accoglienza che i Padri offrono a chi, come me, pur essendo geograficamente distante da una comunità barnabitica, sceglie di prender parte ad attività e iniziative di cui sono promotori, non mi dà motivo di spezzare il legame nato con la loro realtà; una realtà dove non è possibile sentirsi “fuori luogo”, nemmeno a causa di qualche chilometro di troppo; difatti, la sfortuna di non poter avere a due passi da casa una comunità a cui fare riferimento, non preclude la possibilità di far parte del gruppo: non importa se non hai ricevuto una formazione paolino-zaccariana, questa grande famiglia porge la mano a chiunque voglia intraprendere insieme un cammino di crescita, sperimentando i valori cristiani ricorrenti nel pensiero del fondatore. Ricevere notizie dal mondo barnabitico ed essere periodicamente informati su attività e progetti a cui aderire non è un problema: i mezzi di comunicazione non mancano e conoscere le date di un incontro, o un evento, che coinvolga le comunità d’Italia (e non solo), non diventa certo un mistero. Non poter vivere la quotidianità barnabitica è, per me, non tanto motivo di dispiacere, quanto un incentivo ad essere sempre disponibile e presente agli incontri, e a fare tesoro degli insegnamenti che emergono nei momenti di riflessione, così da trasmetterli integri, una volta fatto rientro a casa… perché è solo così che si può essere portatori della spiritualità zaccariana e viverla a pieno, anche “fuorisede”! Diversa è la prospettiva, ma non i contenuti: la distanza non cambia il modo di vivere la spiritualità zaccariana, poiché bisogna sempre “correre come matti, verso Dio e verso il prossimo”, pur non avendo vicino la figura di un Padre Barnabita che te lo ripeta ogni tanto. Non mi spaventa il fatto di non avere accanto un supporto (che sia la parrocchia, il collegio, un referente…) che mi dia man forte, perché essere costantemente in contatto con i compagni di questo bellissimo viaggio è la prova che nessuno è escluso dalla famiglia zaccariana: non c’è pericolo di essere dimenticati, anche se vivi in un paese poco conosciuto come Altamura. Collaborare con i Barnabiti vuol dire far parte di un grande progetto di vita, fede e speranza! “Grande” perché collega realtà provenienti da tutto il mondo attraverso una rete in continua espansione, che vede i giovani protagonisti di una missionarietà che non si pone barriere né confini. Semplicità e condivisione sono gli elementi che caratterizzano il nostro “modus operandi”, ma sono soprattutto le diversità a rendere unico l’universo barnabitico; le diversità si annullano quando si parla di condividere qualcosa di forte come un pensiero, un’idea, la fede stessa, e costituiscono la vera ricchezza della nostra famiglia zaccariana.

Pronti per il Blog?

Oddio un altro blog! Ma ce ne sono già a milioni, non siete originali! Ma noi non vogliamo essere originali, vogliamo semplicemente far conoscere quanto bolle nella rete della famiglia zaccariana e conoscere tutti voi che ci leggete! L’originalità sarà nelle comunicazioni tra noi e voi, tra voi e noi! Semplice, no? Allora nel presentarci partiamo da una persona veramente originale: Antonio M. Zaccaria, santo. Perché mai un uomo del 1500 (1502-1539 per la precisione), diventato ufficialmente santo come oggi nel 1897 dovrebbe ancora interessare delle genti, dei giovani? Perché mai potrebbe ancora invadere la rete? Perché ciò che lo ha guidato non è stato un semplice sentimento o la volontà umana, ma l’azione del più grande comunicatore del mondo: lo Spirito santo. Dalla notte dei tempi lo Spirito santo aleggiava sulle acque primordiali sino a trovare una creatura a immagine e somiglianza di Dio nella quale entrare, con la quale dialogare! Lo Spirito è l’anima di ogni comunicazione che continua ad approfittare di tutti gli strumenti che incontra nella storia dell’umanità per parlare e dialogare con gli uomini e le donne di sempre. Voce, papiri, tavolette di cera, carta pecora, carta, carta stampata, onde corte o medie o …, telegrafi, telefoni, fax, web! Quanti modi e strumenti per comunicare, tutti animati da uno spirito che soffia da una voce all’altra, da un documento all’altro, da una sorgente radio all’altra, da un pc all’altro. Antonio Maria (SAMZ per gli amici) ha usato Bibbia in volgare, creatività personale, liturgia, viaggi e missioni continui e se fosse vissuto oggi anche la rete, senza dimenticare gli incontri personali come attestano le sue lettere. Noi, io padre Giannicola, Laura, Flavio, Elena, Pasqua, Fabio, Valerio, Fra B., Raphael, Mateus e Pedro e Lukacs pensiamo che un blog potrebbe essere un buon modo per continuare a raccontare, annunciare a tutti l’intuito di SAMZ: correte come matti verso Dio e verso il prossimo, non siate santi piccoli, ma santi grandi. Perché un blog funzioni è necessario aggiornarlo continuamente e questo sarà l’impegno della redazione, ma tu lettore e voi lettori dovete divulgarlo e riempirlo delle informazioni che possono aiutare tutti noi a crescere. Il blog può essere un’occasione per approfondire, verificare, crescere e annunciare la nostra fede, ma tutto dipende da noi! Un ingrediente però è necessario, direbbe SAMZ: lasciarsi guidare dallo Spirito santo. Così hanno fatto i santi, così possiamo fare tutti noi se vogliamo fare ciò cui siamo chiamati: cose grandi!

B blog: in bocca al lupo!

pJgiannic