di Lucia Capuzzi, Avvenire 22 novembre 2025
Questa volta l’articolo parla di noi quindi possiamo pubblicarlo!
Il progetto di Barnabiti Aps portato avanti da un gruppo di italiani che ha aiutato i ragazzi di Benavides a raccontare per immagini l’impatto dell’emergenza climatica sul proprio territorio a Belém.
Jorge ripara le sue reti. Anche questa notte tornerà sul Rio Guamá nonostante il pesce si faccia, giorno dopo giorno, più scarso. Lui e suo fratello Pedro hanno deciso di resistere. Sono fra i pochi giovani ad essere rimasti nella comunità lungo il fiume e non essere emigrati a Benavides, propaggine della cintura urbana di Belém. Negli ultimi anni la sua popolazione è esplosa man mano che gli effetti del riscaldamento globale hanno distrutto l’economia delle zone rurali. Il numero di allievi dell’istituto José do Patrocinio è cresciuto ma la gran parte lascia gli studi dopo qualche mese a causa delle precarie condizioni economiche. Da qui la necessità di aumentare l’impegno contro la dispersione, come raccontano la maestra Vitoria e la preside Edileusa. Sono questi alcuni dei protagonisti della mostra “Dalla quercia alla foresta”, progetto realizzato da Barnabiti Aps.
Un gruppo di under trenta italiani, tra cui il fotografo Andrea Bianchini, guidati da padre Giannicola Simone, ha aiutato i ragazzi di Benavides a raccontare per immagini l’impatto dell’emergenza climatica sul proprio territorio. Il risultato è una serie di scatti semplici ma di alto impatto emotivi, esposti nei giorni della Conferenza Onu sul clima nel Santuario di Nostra Signora di Nazaré, cuore religioso di Belém e del Brasile, dove l’esposizione verrà portata per sensibilizzare scuole e centri sociali. Dall’Amazzonia, poi, tornerà anche in Italia per far capire quanto il degrado della foresta, da cui dipende la regolazione delle piogge globali, riguardi tutti.
